L’atmosfera negli ultimi è in soqquadro. Da molte parti del Pianeta giungono notizie di condizioni meteo estreme, mentre in Italia tutto questo sconquasso è relativamente percepibile. Sicuramente ci siamo accorti che il susseguirsi di belle giornate è insolito perché siamo in pieno autunno.
Su molte aree d’Italia mancano le piogge caratteristiche di questa stagione. Le belle giornate e l’assenza di precipitazioni nevose, danneggia i ghiacciai, che affronteranno tra pochi mesi, la bollente estate.
Questi giorni abbiamo visto gli indici di comportamento del clima, i quali suggeriscono che potrebbero favorire durante il prossimo inverno condizioni meteo estreme, dal freddo alternato al clima mite. Ciò non vuol dire che avremo un inverno rigido (si veda il 2011/2012), poiché è la sommatoria di tutti i valori misurati a determinare le medie termiche, e non la nostra percezione.
Poi torna l’attenzione sul Vortice Polare che raggiunge intensità da record, e minaccia di divenire molto più forte di quanto non sia avvenuto lo scorso anno.
Un forte Vortice Polare tronca gli scambi di masse d’aria da nord verso sud (meridiani), ed in Europa è causa della formazione di aree di alta pressione persistenti.
Allo stesso tempo un’altra corrente con fasi cicliche che scorre in Stratosfera quest’inverno soffierà da est verso ovest (QBO) e dovrebbe favorire delle anomalie che sono anticipatorie di ondate di freddo.
Lo rammentiamo, questa non è una previsione meteo per l’Italia, bensì ha una visione emisferica d’insieme.
Il Vortice Polare abbracciare nelle prossime settimane le alte quote atmosferiche d’Italia, ciò potrebbe scuotere la consistenza dell’anticiclone.
Tutto ciò lascerà la via aperta al freddo siberiano che dilagherà verso l’Europa orientale.
Insomma, l’insieme degli indici di comportamento del clima prospettano per l’Europa un’accentuazione del meteo estremo. Ma quando avverrà il freddo è impossibile saperlo. In alcune annate è giunto alla fine della stagione invernale, ma se arrivasse nel culmine dell’Inverno, si rischierebbero eventi di gelo notevole.
Citiamo poi il Mediterraneo, che con le sue calde acque superficiali è piuttosto reattivo al minimo impulso d’aria fredda, e genera ingente maltempo.
Ne sanno qualcosa nell’Egeo circa due anni fa, quando si ebbero tempeste di neve degne del Canada. Nel frattempo, staremo a osservare ogni minimo segnale.
Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.
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