Uno dei vulcani più attivi al mondo è tornato ad eruttare dopo alcuni mesi, con almeno una trentina di esplosioni e una colonna di cenere e fumo arrivata ad innalzarsi per almeno tre chilometri al di sopra rispetto alla sua sommità.

L’ultimo significativo episodio eruttivo si era avuto nello scorso novembre, quando c’era stata la necessità di evacuare circa 2000 persone. Il vulcano è tornata a farsi sentire con una nuova eruzione e una colata lavica scesa dal cratere a 2968 metri di quota, in scivolamento lungo il pendio per circa due chilometri.
Le autorità geologiche dell’Indonesia, in virtù del rischio di ulteriori colate laviche, hanno raccomandato ai residenti di mantenersi lontani dall’area a ridosso del vulcano. Un’area off limits di cinque chilometri attorno al cratere impedisce di avvicinarsi.
Il Merapi si trova in un’area abbastanza popolosa sull’isola di Java vicino alla città turistica di Yogyakarta, capitale culturale dell’Indonesia. L’ultima eruzione terribile del Merapi risale al 2010 quando uccise più di 300 persone, mentre furono 280 mila i residenti evacuati.
Questa zona, come tutta l’Indonesia, si trova sul cosiddetto anello di Fuoco del Pacifico, dove le violente energie geologiche e l’attrito delle placche tettoniche sono causa di tantissimi terremoti, ma troviamo anche i tre quarti di tutti i vulcano del mondo, sia attivi che inattivi.