C’è il tributo a Santa Lucia ed alla sua virtù in argento e con una corazza d’oro. Gli abiti in pizzo e macramè. Ci sono i veli, ma anche giarrettiere e reggiseni che si intravedono. Gli eleganti fregi in stile vengono riprodotti sull’abito con 380 fiori, così come enormi e sinuose volute vengono realizzate a mano utilizzando doppia organza di seta manipolata. Con un effetto di riccioli e foglie che si arrampicano su tutto il capo. Un abito realizzato all’uncinetto con base in tulle ricamato a mano riproduce i disegni degli antichi palazzi della tradizione siciliana con reti, fiori, orli smerlati, volute e foglie per riprodurre il pizzo siciliano assolutamente unico e classico: gli elementi vengono sovrapposti per creare un effetto tridimensionale quasi scultoreo.
Protagonisti i puttini realizzati con crine e ovatta. Svettanti sulle spalle di un’esclusiva giacca in duchesse di cotone, putti modellati con micro drappeggi e petali cuciti a mano ricreano il bagliore e la lucentezza del marmo in un omaggio all’intramontabile barocco siciliano.
E la festa continua: la D&G family si trasferisce nel borgo marinaro di Marzamemi per la presentazione dell’Alta sartoria – collezione uomo. Un abito all’uncinetto con base in tulle ricamato a mano con reti, fiori, orli smerlati, volute e foglie per riprodurre il pizzo siciliano assolutamente unico e classico. Diversi tessuti combinati creano un effetto tridimensionale con putti, fiori scolpiti e un cuore sacro: la mantella in lurex è un omaggio alla cappella del Duomo di Siracusa. Ed infine il tributo a Santa Lucia, patrona di Siracusa, in argento e con una corazza d’oro. Dolce & Gabbana per celebrare i dieci anni dell’Alta Moda hanno scelto Siracusa ma soprattutto il barocco siciliano e la Cattedrale di Siracusa dedicando la loro sfilata “alla Sicilia che amiamo”.
E non è un caso se dieci anni fa, per la prima sfilata Alta Moda, scelsero Taormina. “Per celebrare questo primo anniversario insieme a tutte le persone che hanno creduto in noi e nel nostro sogno, abbiamo deciso di ritornare dove tutto è cominciato: la Sicilia – hanno detto Domenico Dolce e Stefano Gabbana -. Dopo avere visitato le località più iconiche d’Italia, da Milano ad Agrigento, passando per Venezia, Capri, Palermo, il lago di Como, Napoli e Firenze, il nostro Grand Tour alla scoperta delle meraviglie di Siracusa e della Val di Noto”.
I due stilisti spiegano così la scelta di Siracusa:”Il centro cittadino, con la sua storia millenaria e la sua incomparabile bellezza, e i luoghi più caratteristici del territorio come Fontane Bianche e Marzamemi, conservano ancora oggi quella cultura, quello stile e quelle tradizioni autenticamente siciliane che da sempre alimentano la nostra creatività e trovano nuova vita nell’estetica Dolce&Gabbana. Piazza Duomo e il Barocco, Caravaggio, Santa Lucia, l’isola di Ortigia e i suoi tesori, la Grotta dei Cordari, il Teatro Greco e la tragedia antica, l’arte pasticciera, Marzamemi e la leggenda di Calafarina, non sono per noi solo siti da visitare e nozioni storiche da leggere sui libri. Nel nostro immaginario tutti questi nomi rappresentano universi infiniti di ispirazione per le nostre Alta Moda, Alta Sartoria e Alta Gioielleria. E grazie alla nostra visione, tutti questi elementi continueranno a rifulgere nel sogno delle nostre creazioni sartoriali e dei nostri gioielli, divenendo il simbolo della grande bellezza”.
Le star Mariah Carey, Sharon Stone, Helen Mirren, Drew Barrymore, Ellen Pompeo. Monica Bellucci osserva la figlia Deva Cassel sfilare e poi corre nel backstage per accertarsi delle condizioni per un piccolo mancamento in passerella. Ma ci sono anche Christian Bale con la moglie ed il figlio e Kitty Spencer.
Per lo sport due fuoriclasse: il campione del mondo della MotoGp Fabio Quartararo e l’attaccante del Bayern Monaco Robert Lewandowski.
Seduti ai tavolini i circa 750 ospiti degli stilisti, la loro D&G Family, cresciuta negli anni. Hanno sfilato le 106 modelle sulla passerella e nella scalinata ricreata accanto al Duomo creando un effetto coinvolgente.
I due stilisti avevano promesso che il nero sarebbe stato il colore predominante, così come avevano promesso i tributi e gli omaggi alla cultura siciliana ed al luogo che li sta ospitando.