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All’Istituto Italiano di Cultura di Parigi la mostra “Anna Romanello À REBOURS – Attraversamenti di memorie Opere 2022-1985”

11 ottobre - 9 novembre 2022

Dall’11 ottobre al 9 novembre 2022 l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi ospita la mostra di Anna
Romanello “À Rebours Attraversamenti di memorie. Opere 2022-1985”, a cura di Tiziana
Musi. La mostra si avvale del patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi con la direzione di
Diego Marani e del patrocinio della Regione Calabria. Inaugurazione 10 ottobre 2022 ore 19.00.
La mostra presenta una rassegna importante dell’ampio e multiforme percorso artistico di Anna
Romanello, artista performer, già docente dell’Accademia di Belle Arti di Roma. La poetica
dell’artista si incentra sul tema della memoria attraverso tracce incise su supporti diversificati
(carta, matrici in metallo, plexiglass): dall’installazione in ceramiche, carta e tessuto de I luoghi
della memoria Sibari che evidenzia la relazione dell’artista con luoghi carichi di rimandi metaforici,
ai numerosi esemplari di Libri d’Artista, alcuni dei quali realizzati con testi di Christophe
Comentale, alle opere del periodo parigino degli anni ’80 – ‘90 che esplicitano il rapporto con
William Hayter.
Inoltre, in esposizione alcune opere che l’artista ha realizzato con alcune aziende operanti nel
territorio calabrese e campano, a conferma del suo profondo legame con la terra, le proprie radici
e la propria cultura: in particolare opere in maglia jacquard piquet realizzate con il Lanificio Leo,
cretti in terracotta con l’archeologa Geraldine Pizzitutti, tappeto realizzato con filati di altissima
qualità come lana mohair dell’azienda DVS di Salvatore di Sarno e un’etichetta per il vino “Anthea”
in edizione limitata per l’azienda vinicola Immacolata Pedace, il vigneto più alto d’Europa.
In introduzione alla mostra ci sarà la performance Topographie sentimentale di Lea Walter.
L’intervento nasce dalle poesie emerse nelle trame delle opere dell’artista e dal testo di Jean Rony
“Romamor”, accompagnate dai versi anche di G. Ungaretti e P. P. Pasolini.
La curatrice Tiziana Musi introduce la ricerca dell’artista e il percorso della mostra.
“[…] In questa possibilità di riscrivere continuamente la pagina artistica prende forma la ricerca
visiva di Anna Romanello che si incentra sul tema della memoria e sulla sedimentazione dello
sguardo attraverso tracce incise sulla lastra, sulla fotografia e sulla carta. Lo sguardo perturbante

di Anna non ripropone soltanto la realtà visiva, ma cattura quegli elementi nascosti che
consentono di andare al di là della semplice percezione visiva, cerca di evocare tracce che,
attraverso la leggerezza del segno, l’acceso cromatismo e la molteplicità delle tecniche che si
sovrappongono, alludono a un lungo processo di stratificazione della memoria di un luogo, di un
oggetto, di un sentimento. Così emergono inaspettate visioni di Parigi come nell’opera Fughe di
Segni dove “la solennità austera del porticato del Palais Royal diventa pretesto d’arte e
contrappunto incisorio”. (L. Falcolini, 2019) Nel porticato si intrecciano e si sovrappongono linee in
fuga e un acceso cromatismo che creano un inaspettato movimento dei segni. Oppure I luoghi
della memoria del 2014 fotografie con interventi di xilografie dai luoghi familiari della Calabria.
La mostra, quindi, si struttura come un dispositivo dove emergono in un percorso a ritroso quegli
attraversamenti della memoria dell’artista, che dalla sua terra d’origine, la Calabria, ha percorso
verso Parigi alla fine degli anni ’70. A Parigi ha un incontro folgorante con William Hayter e il suo
Atelier 17 con il quale condivide, prima come allieva e poi come artista e maestra lei stessa nelle
Accademie italiane in cui ha insegnato, la medesima attenzione alla perentorietà del segno inciso
e alla forza del colore nelle sue inaspettate declinazioni e sfumature.”

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