Oltre 4.800 gruppi di cui più di 3.400 gruppi scuola per circa 80.000 biglietti per studenti.
Più di 3.200 visite guidate per gruppi di adulti, ragazzi e bambini e per visitatori singoli su aggregazione.
Il mito di Escher continua a crescere e i numeri ne sono la riprova di un successo tutto in ascesa.
È questo l’epilogo della più grande monografica mai dedicata all’artista olandese che si è conclusa ieri domenica 5 maggio.
Una mostra-omaggio con cui Arthemisia ha voluto ricordare a Palazzo Bonaparte di Roma il centenario dal trasferimento di Escher proprio nella Capitale, dove visse fino al 1935.
Escher rappresenta un unicum nella storia dell’arte. Olandese inquieto, riservato e indubbiamente geniale, Escher è l’artista che, con le sue incisioni e litografie, ha avuto e continua ad avere la capacità unica di trasportarci in un mondo immaginifico e impossibile, dove si mescolano arte, matematica, scienza, fisica e design, divenendo fonte di ispirazione per tantissimi artisti contemporanei.
La mostra, col patrocinio della Regione Lazio, del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura e dell’Ambasciata e Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi, è stata prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la M. C. Escher Foundation e Maurits ed è stata curata da Federico Giudiceandrea – uno dei più importanti esperti di Escher al mondo – e Mark Veldhuysen, CEO della M.C. Escher Company.
La mostra ha visto come sponsor Generali Valore Cultura, special partner Ricola, mobility partner Atac e Frecciarossa Treno Ufficiale, media partner la Repubblica e Urban Vision, partner Mercato Centrale Roma, hospitality partner Hotel de Russie e Hotel de la Ville e charity partner Komen Italia.