L’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici è lieta di presentare questo autunno la mostra COLLECTION che celebra la collezione di fotografie di Florence e Damien Bachelot.
La mostra si dispiega in un’eccezionale serie di circa 150 fotografie che coprono un secolo di storia dell’immagine, nell’intimità della condizione umana. Da Brassaï a Sabine Weiss e da Diane Arbus a Mitch Epstein, il percorso permette una lettura in profondità della storia della fotografia incentrata sull’Umanità e la sua relazione con il proprio ambiente, dove l’effervescenza della città va di pari passo con la poesia solitaria del ritratto.
La mostra offre un duplice sguardo: quello dei collezionisti Florence e Damien Bachelot attraverso 20 anni di un approccio coerente di acquisizione che compone un racconto personale, e quello del curatore Sam Stourdzé attraverso una selezione di stampe dove l’occhio del fotografo agisce come un sismografo degli eventi della Storia e dei racconti intimi.
La mostra si destreggia tra le due grandi tradizioni transatlantiche: dalla fotografia francese dell’inizio del XX secolo detta umanista alla fotografia di strada americana. Henri Cartier-Bresson, Robert Doisneau e Willy Ronis incontrano quindi Dave Heath, Helen Levitt e Robert Frank.
Una straordinaria serie di circa 40 stampe d’epoca di Saul Leiter testimonia, con il passaggio al colore, una svolta verso la seconda metà del secolo e un rovesciamento delle influenze fotografiche. La contro-cultura americana e le battute d’arresto dell’utopia modernista occupano il centro dell’immagine.
Infine, la mostra esplora gli inizi del reportage moderno con Gilles Caron, fino ai ritratti documentari dei fotografi contemporanei come Luc Delahaye, Mohamed Bourouissa, Véronique Ellena e Laura Henno. L’antica cisterna di Villa Medici ospiterà un focus sul lavoro di Laura Henno, tra fotografie e filmati.
Tra contrasti e corrispondenze, la mostra della collezione Bachelot a Villa Medici mette in evidenza una storia delle influenze fotografiche ed esamina il modo in cui il ritratto e il corpo inquadrano la città, tagliano il territorio urbano e gli spazi di tutti i giorni nei quali la figura umana funge sempre da scala.
È anche il ritratto di una coppia di collezionisti che si profila e di uno sguardo che permette di affiancare vintage e moderno.
I testi che accompagnano la mostra in una prospettiva storica ed estetica sono a cura di Michel Poivert, storico della fotografia.