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L’Arabia Saudita annuncia la sua partecipazione alla 18. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia

Con una mostra intitolata IRTH إرث, che dall’arabo si traduce in “eredità”

 L’Arabia Saudita annuncia la sua partecipazione alla 18. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, con una mostra intitolata IRTH إرث.

In risposta al tema della corrente edizione, The Laboratory of the Future, il Padiglione Nazionale dell’Arabia Saudita approfondisce le qualità tangibili e intangibili dei materiali in relazione all’architettura saudita. Un viaggio interattivo che usa la terra come punto di partenza per questa esplorazione, affiancandola alla sperimentazione con materiali organici. IRTH إرث è un progetto articolato che consente ai visitatori di sperimentare la visione curatoriale da molteplici prospettive e di interagire con la parte più spiccatamente caratteristica dell’architettura saudita e con le sue fondamentali componenti strutturali. Il progetto intende presentare il design empirico come una finestra sull’essenziale, consentendo ai visitatori di accedere a un’esperienza sensoriale che li spinga a trarre conclusioni introspettive prive di condizionamenti consci e inconsci.

Le curatrici Basma e Noura Bouzo dichiarano: “IRTH è la traslitterazione di una parola araba che può significare tanto eredità quanto possedimento prezioso, e che racchiude il senso della nostra visione curatoriale per il Padiglione. All’interno di un contesto architettonico, i materiali contengono in sé delle narrazioni che molto ci raccontano degli abitanti di un Paese o di un’area geografica e di come hanno risposto al mondo intorno a loro. Allo stesso modo, ci rendiamo conto che è in gioco un’eredità dinamica su cui è possibile costruire partendo da uno sforzo collettivo e continuo sia da parte delle istituzioni che dei professionisti locali”.

Nell’approfondire in modo coerente il tema generale della Biennale Architettura 2023, il team saudita risponde con un duplice approccio, incorporando da un lato la propria visione specifica e dall’altro la sua esplorazione all’interno del Padiglione. Il primo approccio ruota attorno alla metodologia, con l’architetto Albara Saimaldahar che riflette sull’uso di componenti basilari accanto a tecniche innovative per dare forma al Padiglione e offrire un’interpretazione esperienziale di IRTH إرث. Il secondo si concentra sul contenuto espositivo del Padiglione, che funge da mostra sull’attuale e futuro stato della materialità all’interno del contesto architettonico saudita.

Il Padiglione saudita invita il pubblico a diventare parte di questa esplorazione materiale e a contribuire alla definizione di un’eredità per le generazioni future. Il tentativo di archiviazione che propone non sarà solo un mezzo per mettere a fuoco istanze antropologiche e storiche: sarà anche un modo per comprendere come le ricerche passate e presenti possano già offrire risposte agli enigmi del futuro.

Dr. Sumayah Al-Solaiman, CEO della Commissione per l’Architettura e il Design, dichiara: “Il Padiglione Nazionale dell’Arabia Saudita continua a sostenere e valorizzare i talenti più interessanti del Regno, che quest’anno presentano una visione peculiare alla Mostra Internazionale di Architettura. Il Padiglione è un luogo di ricerca e di esplorazione che ci permetterà di costruire nuove partnership, impegnarci nel dialogo e scambiare idee. Siamo orgogliosi di questo team e siamo lieti di poter condividere il loro lavoro con un pubblico ampio e qualificato”.

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