“Weplanet – Cento globi per un futuro sostenibile”, la mostra artistica open air che ha debuttato a Pasqua in piazza Duomo con le prime 45 opere, torna nel cuore della città, in Piazza Affari, con nuove creazioni, dall’8 al 9 Giugno; titolo: Milano in blu.
La nuova messa in scena vuole infatti essere un richiamo alla Giornata mondiale degli Oceani che si celebra dal 1992 in tutto il mondo l’8 Giugno.
Questa volta i globi artistici, simboli della difesa ambientale, sono un richiamo alla blue economy: tre grandi forme terresti a ricordare anche nella nostra pianura Padana, che cielo, mare e terra sono il nostro sistema vitale da salvaguardare con rispetto e cura ogni giorno.
Dalle acque alle coste, dai ghiacciai alle aree metropolitane, l’intero pianeta richiede un impegno comune per una visione integrata di tutela degli ecosistemi, la biodiversità e il clima. Coprendo il 70% della superficie terrestre, assorbendo il 25% di tutte le emissioni di CO2 e il 90% del calore, l’Oceano è la più grande biosfera e il più
importante regolatore climatico del pianeta. Genera il 50% dell’ossigeno che respiriamo ed è anche il più grande pozzo di carbonio del pianeta.
La mostra offre “Un mare di rispetto”, globo artistico del mecenate ‘One Ocean Foundation’, creato dall’artista Fred Salsa, dove emerge che dalla salute del mare dipende la nostra stessa salute. El ’allarmante fragilità marina di cui bisogna
preoccuparsi; “Handle with care” del mecenate ‘Coopservice’, secondo l’artista Edoardo Giustetto vuole annunciare che il pianeta è debole; infine il viaggio verso un futuro ecosostenibile con “Drive the new way”, un mondo attraversato da una strada immaginaria che unisce i continenti, i popoli, per un futuro sempre più green,
disegnato e decorato dai giovani artisti scenografi dell’Accademia di Belle Arti di Brera Riccardo Zanazzi e Theo Carminati, grazie ai mecenati Autoindustriale Bergamasca e le concessionarie Iveco di Lombardia Truck: Milano Industrial, Atl e Tentori V.I.
“Weplanet-100 globi per un futuro sostenibile”, iniziativa dell’Associazione WePlanet per sensibilizzare l’opinione pubblica e raccogliere fondi a favore dell’ambiente e della salute dei cittadini, contribuirà al raggiungimento dei 17 Global Goals delle Nazioni Unite (SDGs -Nazioni Unite),
I globi, prodotti in plastica riciclata, sono ideati e realizzati da giovani artisti dell’Accademia delle Belle Arti di Brera e da artisti e designer famosi che hanno interpretato tematiche e valori della sostenibilità utilizzando come tela il grande supporto sferico.
Weplanet ospita i globi nel Laboratorio creativo allestito nell’ex dopolavoro ferroviario della Stazione Centrale di Milano messo a disposizione da Grandi Stazioni Retail, in attesa della vera e propria kermesse dei Cento globi dal 27 Agosto al 7 Novembre 2021 nelle principali vie e piazze del capoluogo lombardo e di altre città nel Paese. Le
opere sono finanziate da mecenati il cui logo compare sulla targa posizionata alla base di ogni globo, insieme al titolo, al nome dell’autore e all’impegno sostenibile dell’azienda. Alla esposizione finale i Globi saranno dotati di QrCode per veicolare ulteriori informazioni in diretta.
“Weplanet-100 globi per un futuro sostenibile” è patrocinato dal Comune di Milano, Regione Lombardia, Ministero dell’Ambiente e da altre importanti Istituzioni locali e nazionali ed è certificato secondo lo standard internazionale per la gestione degli eventi sostenibili ISO 20121.
A conclusione del lungo viaggio dei Globi, in autunno saranno battuti ad un’asta benefica organizzata da Sotheby&s e il ricavato sarà devoluto a ForestaMi, in particolare all’Associazione Parco Segantini Onlus, all’Ospedale Niguarda e alla Fondazione Umberto Veronesi per la ricerca scientifica d’eccellenza contro i tumori, e alla Fondazione Progetto Arca Onlus che opera a sostegno dei poveri per l’assistenza e l’ integrazione.
“Weplanet-100 globi per un futuro sostenibile” è un progetto di Paolo Casserà (CEO di Weplanet) e con il coordinamento di Beatrice Mosca, curatrice di mostre museali e di eventi artistici e culturali.