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Ritrarre il tempo: Bongiovanni in mostra in Nuova Zelanda

Temi del suo percorso, l’esistenza dell’uomo al cospetto del tempo

Daniele Bongiovanni con i suoi concept – che in questi anni sono stati allestiti in vari musei e gallerie nazionali ed estere – ha sempre cercato di svelare la “sacralità” che si cela dietro l’elemento terreno, e viceversa. Per fare ciò ha volato dai nostri cieli in tutto il mondo; tra i paesi che più volte hanno accolto le sue opere troviamo: Australia, Canada, Cina, Francia, Messico, Regno Unito, Stati Uniti, Svizzera, Thailandia, ecc. Dal 9 al 17 ottobre sarà presente all’Artweek Auckland in Nuova Zelanda, dove verranno contestualizzati, con uno Special Project, i temi chiave del suo percorso, compresa l’esistenza dell’uomo al cospetto del tempo.
I luoghi selezionati per ospitare il suo lavoro pittorico – tecnicamente accostato a William Turner da Francesco Poli e a Claude Monet da Claudio Strinati – sono sempre numerosi. Nel 2020 – dopo aver fatto tappa con una personale alla The Wall Space Gallery di Falkirk in Scozia – è stato coinvolto in importanti rassegne istituzionali, proposte altresì dal Design Museum di Londra e dal 20-21 Visual Arts Centre di Scunthorpe. Nello stesso anno – parallelamente alle esposizioni tenutesi all’estero e a poco più di un anno dalla sua più recente presenza al MACRO di Roma – ha esposto – assieme, tra gli altri, a Carla Accardi e Giulio Turcato – a Palazzo Clemente di Castelbasso, sede della Fondazione Malvina Menegaz.

Tra le fatiche del 2021 troviamo la sua presenza alla Šiluvos meno bienalė in Lituania, con una corposa personale, al Taos Center for the Arts nel Nuovo Messico e alla Temporary Contemporary Art Gallery di Huddersfield;
quest’anno, solo nel Regno Unito, l’artista – che nel corso della sua carriera è stato protagonista di centinaia di mostre, che includono due edizioni della Biennale d’Arte di Venezia e altre biennali estere, a Bangkok, Dar es Salaam e Liverpool – ha partecipato a più di 30 eventi. Entro il 2021 il noto pittore tornerà in Italia con un
nuovo progetto in linea con il tema sopracitato; Milano la città che possibilmente lo ospiterà.
In questi anni, in Lombardia, l’artista è stato impegnato in molte esposizioni, tra le altre si ricordano le grandi mostre personali: quella tenutasi nel 2016 al Centro Svizzero di Milano – con il patrocinio della Camera di Commercio Svizzera in Italia e del Consolato generale di Svizzera a Milano – e quella tenutasi nel 2018 a Palazzo
Broletto di Pavia; antologica, di oltre 50 dipinti, comprensiva di opere appartenenti alla collezione d’arte dell’Ambasciata d’Italia a Londra e della Fondazione Aria di Pescara. La personale pavese – assieme a quella di Steve McCurry, svoltasi nello stesso periodo alle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia – è stata evento di punta
della città.
Bongiovanni – laureato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e attivo da tempo nel campo della ricerca, si ricordano le partecipazioni a progetti di varie istituzioni accademiche: come la Dublin City University, il King’s College London, la Queen Mary University of London, il Royal College of Art di Londra e la University of
Sussex di Brighton – recentemente ha collaborato anche a dei programmi artistici ideati, rispettivamente, dalla Auckland University of Technology e dalla University of Huddersfield.

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