BATTERIA
Non l’abbiamo mai considerata granché nella nostra automobile, salvo quando decideva di vendicarsi lasciandoci a piedi improvvisamente. Ora è qui il futuro della mobilità, perché dal suo sviluppo in termini di efficienza e di riduzione di peso e costo dipende la diffusione dell’auto elettrificata. Nel 2021 avanzeranno pure le implicazioni geopolitiche di questa partita: Europa e Stati Uniti stanno aumentando gli investimenti in fabbriche dedicate per smarcarsi dalle produzioni cinese e coreana dominanti.
BIDEN
“Se facciamo tutto giusto, c’è ancora il 30 per cento di possibilità che stiamo per sbagliare”. Il presidente eletto parlava così nel 2009, quando da vicepresidente aveva la supervisione del Recovery Act, il gigantesco piano di salvataggio comprensivo di Gm e Chrysler. Biden il saggio conosce l’auto di Detroit come le sue tasche e, insieme alla sua vice californiana Kamala Harris, lavoreranno più facilmente tutti insieme nella stessa direzione. Parole d’ordine prevedibili: più ambiente e più sicurezza.
CINA
La sua ripresa anticipata salverà l’industria dell’auto globale. Entrata e uscita prima dalla pandemia, la Cina torna a fare la locomotiva dopo un 2020, unico paese sulla Terra, con un Pil alla fine in positivo. Per l’auto mondiale, una mano santa: andatevi a leggere le ultime trimestrali di colossi come Volkswagen, Mercedes, Bmw, Toyota e troverete che proprio la ripartenza del mercato cinese ha messo a posto i loro conti e concesso di scrivere un altro outlook. Replay nel 2021.
EUROPA
Sulle politiche ambientali, Il Vecchio Continente si candida a essere l’anno prossimo il laboratorio più avanzato al mondo. Il parlamento di Strasburgo ha chiesto con un voto a maggioranza alla Commissione europea di tagliare le emissioni di CO2 del 60% entro il 2030, schiacciando il pedale dell’acceleratore rispetto al 55% stabilito a Bruxelles, obiettivo già considerato molto oneroso dall’industria dell’auto. Un primato europeo politicamente forte oltre che virtuoso, chi l’avrebbe mai detto di questi tempi bui?
FERRARI
Dovrebbe essere l’anno santo del costruttore di Maranello, quando più o meno a cavallo dell’estate 2021 la porta santa di Maranello potrebbe essere aperta per mostrare Purosangue, il primo Suv (o Fuv come lo chiamano a Modena, Ferrari utility vehicle) del marchio. È vero che ci siamo abituati a tutto e che la fantasia ha superato la realtà da un pezzo, ma una Ferrari con forme da fuoristrada che poi non si dice più, è la Rivoluzione. Ancora una volta rossa, seppur non comunista.
IBRIDO
Una volta era solo un aggettivo e non suonava come un complimento. Oggi è diventato un sostantivo chiave nell’auto e indica la presenza di almeno due motori, uno termico e uno elettrico, per ridurre emissioni e consumi. E senza dimenticare le prestazioni: l’ibrido è pure sotto la Ferrari SF90 Spider da mille cavalli. La notizia è che, nel 2021, tutti i costruttori venderanno almeno un modello così. Perché, parafrasando una vecchia massima di Giulio Andreotti, l’ibrido logora chi non ce l’ha.
IDROGENO
C’è un’altra frontiera a zero emissioni, cui in pochi credono. Per molti, l’auto a idrogeno fa ancora acqua, un po’ come le sue emissioni in solo vapore: eppure sono colonne d’Ercole da superare, come hanno cominciato a fare il trasporto pesante e i rari modelli di Toyota, Hyundai e Honda, condividendo con i veicoli elettrici molta tecnologia e molto spirito d’innovazione. Giappone e Corea hanno già come stella polare una “società dell’idrogeno”, l’Europa del “Green Deal” si è appena accodata. Welcome.
MICROMOBILITA’
Siamo uomini o monopattini? Ce lo chiediamo quando rischiamo di inciampare su questi mezzi ormai malamente disseminati sui marciapiedi delle nostre città. Ma il 2021 appartiene alla micromobilità, termine nel quale rientra qualsiasi mezzo lungo non più di 2,5 metri che ci aiuti negli spostamenti, dai veicoli alle due ruote a sistemi di mobilità personali. Se poi saranno tutti elettrici, più sicuri e più condivisibili (e parcheggiati come si deve), salute e ambiente ringrazieranno. E noi con loro.
ROBOTICA
Sembra sempre di parlare di fantascienza, anche se tra ingegneri c’è chi vede le auto volanti in arrivo prima ancora di quelle a guida autonoma. Ma i robot in tutte le loro forme aumenteranno nell’industria automobilistica, sulla spinta delle regole dettate dal Covid-19, a cominciare dal distanziamento fisico sul lavoro. E se robotica va al passo con intelligenza artificiale, non rischiamo di essere smentiti scrivendo che l’anno prossimo ne vedremo delle belle. E non per la solita questione di stile.
TRANSIZIONE
Nonostante il coronavirus, l’industria dell’auto non ha frenato gli investimenti sull’elettrificazione né ormai può tornare indietro, come è accaduto all’inizio del secolo scorso. Così si può provare a scommettere su una transizione più veloce, visto anche che il cambiamento climatico continua la sua pericolosa corsa. C’è alternativa? “Suddenly, hope” e l’immagine di una luce in fondo a un tunnel. È la copertina dell’Economist di tre settimane fa sull’arrivo di un vaccino. Ma nel 2021 può valere per tutto e tutti.
Fonte www.repubblica.it