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Accessori auto, quella voglia vintage che seduce ancora

ROMA – Come dimenticarli? Ci abbiamo convissuto per mille anni, quando ancora nessuno pensava che l’automobile potesse diventare elettrica o addirittura a guida autonoma. Erano quegli optional che non compravi insieme alla macchina dal concessionario quanto piuttosto dal benzinaio, meglio ancora negli Autogrill sull’autostrada. Ce ne erano di tutti i tipi e le esigenze: da quelli più o meno utili a quelli solo ornamentali. Ora il vecchio Autogrill (dove ancora qualcosa si trova) è diventato Amazon, e basta farsi un giro in rete per ritrovare un mondo che credevamo perduto.

Il primo esempio che ci viene in mente è lui, il coprisedile realizzato con piccole sfere di legno. Dicevano che aveva dei misteriosi poteri taumaturgici: rilassava il guidatore, era ottimo per la schiena e impediva una eccessiva sudorazione. Su Amazon ce ne sono di tutti i tipi, con prezzi che oscillano dai 20 ai 40 euro.

L’antifurto che si aggancia ai pedali è un altro pezzo d’antiquariato molto in voga. E’ il famoso Bullock, un’asta di ferro che di fatto impedisce qualsiasi manovra. Anche se farebbe impallidire il più rudimentale degli antifurti satellitari è parecchio gettonato, e in rete si trova a un prezzo che va dai 30 ai 60 euro a seconda del modello.

Sul versante invece degli optional decorativi ce ne uno che batte tutti: il coprivolante. Oltre a quello in pelliccia di verdoniana memoria (l’emigrato che dalla Germania scende in Basiicata con la sua Alfasud rossa per andare a votare), ne esistono molti modelli. In gomma antiscivolo (manco dovessimo fare il Rally di Montecarlo), in silicone, in microfibra di vari colori, più o meno sportivo. Ce n’è uno perfino con gli strass. I prezzi sono tutti abbordabilissimi: da un minimo di 15 a un massimo di 30 euro.

Altro gingillo ornamentale è il pupazzetto di cane con la testa che si muove. Si incolla in auto da qualsiasi parte e non fa altro che prendersi beffa dei compagni di semaforo, dondolando il muso in segno di sfida. Anche qui c’è l’imbarazzo della scelta: di varie razze, con lo sguardo languido o minaccioso (di solito si ispira al conducente) e costa davvero una sciocchezza, non più di 15 euro.

Potremmo andare avanti all’infinito: dal santino con Padre Pio alla pelle di daino, dal telo copriauto al clacson in tonalità camion, ideale per far venire un infarto al pedone ignaro.

Visti però gli attuali 35 gradi all’ombra ve ne suggeriamo uno, l’ultimo: il ventilatore da cruscotto. Se mentre siete in coda al casello vi si rompe l’aria condizionata, tirate fuori dal cassettino questo oggetto preziosissimo e agganciatelo a una delle bocchette di aerazione: vi salverà la vita. Si alimenta grazie a una presa USB e costa al massimo 20 euro.

Fonte www.repubblica.it

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