Tempi di quarantena, tempi di bilanci. E dal momento che in questo periodo, giustamente, di macchine ne circolano poco, ecco una panoramica su com’era il parco circolante lo scorso anno (dati sono forniti dall’ACI).
Veicoli: 52.401.299 (+1,4% rispetto il 2018); Auto: 39.545.232 (+1,35%); Veicoli commerciali e industriali: + 1,3%; Motociclo: +1,7%; Ibride a gasolio: +290%, elettriche: +87%, ibride a benzina: +32%; Euro 6: + 27%, Euro 0/3: – 6,6%
52.401.299: tanti erano, al 31 dicembre 2019 (ultimo dato consolidato), i veicoli circolanti nel nostro Paese. Rispetto alla stessa data dell’anno precedente, si registra un aumento dell’1,4%. Crescita percentuale praticamente identica a quella fatta registrare dalle autovetture (+ 1,35%), le quali a fine 2019, risultavano 39.545.232. Incremento anche per veicoli commerciali e industriali (5.775.006: +1,3%) e motocicli (6.896.048: +1,7%).
Alimentazioni: ibride a gasolio +290%, elettriche +87%, ibride a benzina +32%
Per quanto riguarda, invece, le alimentazioni, l’incremento maggiore è quello dell’ibrido a gasolio, quasi quadruplicato: +290,2%. Seguono elettrico (+87%) e ibrido a benzina (+32%), sebbene si tratti ancora di un mercato di nicchia, con quote che non raggiungono l’1% del totale del parco auto.
Gli aumenti più modesti, invece, sono stati rilevati per le alimentazioni tradizionali: benzina (+0,5%) e gasolio (+0,9%). Bisogna, però, sottolineare che le pesanti flessioni subite dalle iscrizioni di auto nuove a gasolio nel 2019 non hanno ancora avuto effetto sul parco.
Classe euro: Euro 6 + 27%, Euro 0/3 – 6,6%
Relativamente alla suddivisione del parco auto in base alla classe euro, si registra un incremento di circa il 27% delle auto Euro 6 (9.035.054). Le auto fino all’euro 3 (12.841.670) sono diminuite del 6,6%. Al Nord, le auto fino all’euro 3 variano dal 12 al 29%, a seconda della Regione; al Centro, dal 31 al 37%; al Sud e Isole, dal 38 al 48%.