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Addio plancia, arriva il maxi schermo da un metro e mezzo

STOCCARDA – Addio plancia: al suo posto un gigantesco schermo che occupa tutto lo spazio. Compreso ovviamente anche quello del cruscotto che sparisce anche lui: la Mercedes lancia un maxi schermo dove diversi display sembrano fondersi senza soluzione di continuità, con il risultato di un’impressionante banda dello schermo larga e curva, di 141 centimetri. L’area che i passeggeri possono sperimentare è di 2.432,11 cm quadrati… Veramente pazzesco, soprattutto se pensiamo che la parola “cruscotto” deriva da “crusca” perché sulle carrozze, là davanti, i cocchieri mettevano la crusca per i cavalli: di tempo da allora ne è passato ma, onestamente, solo pochi anni fa sarebbe stato difficile per chiunque immaginare una cosa così visivamente impressionante: un grande schermo curvo si estende quasi per l’intera larghezza, dal montante anteriore sinistro a quello destro.

Battezzato “MBUX Hyperscreen” questo maxi schermo è uno degli elementi distintivi dell’EQS, l’ammiraglia full electric Mercedes. Parliamo quindi di qualcosa di vero, pronto a debuttare in serie. Ma non è solo una questione di schermo: qui dietro come già avviene in molti modelli, c’è una piccola intelligenza artificiale, con un software in grado di apprendere, comandi e suggerimenti personalizzati per numerose funzioni di infotainment, comfort e specifiche per il veicolo. Per capirci una specie di Siri dell’iPhone che Mercedes ha declinato nel suo “Hey Mercedes”. Ovviamente il tutto si può sempre usare in modo tradizionale perché a “livello zero”, l’utente non deve scorrere sottomenu o impartire comandi vocali. Le applicazioni più importanti sono sempre disponibili al volo. Va detto che dietro il maxi schermo c’è il classico MBUX (Mercedes-Benz User Experience) che dal 2018 sta rivoluzionando l’interfaccia pilota-auto sulle Mercedes visto che è già usato da 1,8 milioni di clienti.

Interessante l’analisi tecnica: “L’Hyperscreen MBUX – spiegano gli ingegneri – è circondato da un telaio frontale in plastica continua. La sua parte visibile è dipinta attraverso un elaborato processo a tre strati in ‘Silver Shadow’. Questo sistema di rivestimento raggiunge un’impressione superficiale di qualità particolarmente elevata, grazie a strati intermedi estremamente sottili. L’illuminazione ambientale integrata installata nella parte inferiore dell’Hyperscreen dà l’impressione che il display unit galleggi sul quadro strumenti. Anche il passeggero ha il proprio display e area operativa, il che rende il viaggio più piacevole e divertente”.

Ma non è tutto: si è lavorato molto anche per avere un’immagine particolarmente brillante con tecnologia OLED utilizzata nei display centrali e passeggeri. È qui che i singoli punti immagine sono auto-luminosi; i pixel dell’immagine non controllati rimangono spenti, il che significa che appaiono neri profondi. I pixel OLED attivi, d’altra parte, si irradiano con un’elevata brillantezza di colore, con valori di contrasto elevati, indipendentemente dall’angolo di visualizzazione e dalle condizioni di illuminazione.

“Grazie al design chiaro dello schermo con punti di ancoraggio – continuano poi i tecnici – l’MBUX Hyperscreen è intuitivo e facile da usare. Un esempio di questo è la modalità EV dello stile di visualizzazione. Importanti funzioni dell’azionamento elettrico come il boost o il recupero di energia vengono visualizzate in un modo nuovo, con un cursore che si muove nello spaziale, e quindi rese immediatamente comprensibili. Un oggetto a forma di lente si muove tra i poli. Segue la gravità e quindi raffigura le forze della Forza G in modo impressionante ed emotivo. “ poi il sistema MBUX visualizza in modo proattivo le funzioni giuste al momento giusto per l’utente, supportate dall’intelligenza artificiale (vedi sotto gli esempi). La consapevolezza sensibile al contesto è costantemente ottimizzata dai cambiamenti nell’ambiente circostante e dal comportamento degli utenti. Il cosiddetto livello zero fornisce all’utente al livello superiore dell’architettura delle informazioni MBUX contenuto dinamico aggregato dell’intero sistema MBUX e dei servizi correlati”.

Qua dietro però c’è un lavoro pazzesco anche di produzione: il colossale display di copertura in vetro è curvo tridimensionale e processo di stampaggio servono temperature di circa 650° C. Un sistema produttivo fondamentale che consente una visione senza distorsioni dell’unità video su tutta la larghezza del veicolo, indipendentemente dal raggio di copertura del display. E poi ci sono 12 attuatori sotto il touchscreen per il feedback tattile durante il funzionamento. Se il dito tocca determinati punti, innescano una vibrazione tangibile sulla superficie di copertura. Ecco perché per funzionare questa diavoleria ha bisogno di una CPU da 8 core, 24 gigabyte di RAM e 46,4 GB al secondo di larghezza di banda della memoria RAM… Niente male davvero. E anche se probabilmente un Hyperscreen MBUX costerà come una Panda, dobbiamo tutti ringraziare Mercedes: ci ha svelato davvero come – con tutta probabilità – saranno le auto del futuro.

Fonte www.repubblica.it

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