ROMA – La guida autonoma torna al centro dell’attenzione. I risultati del rapporto Ericsson Consumerlab 2020 sul pendolarismo evidenziano una grande attesa, da parte di chi viaggia ogni giorno sul percorso tra casa e lavoro, nei confronti dei veicoli senza conducente.
La pandemia di Covid-19 ha ridotto drasticamente negli ultimi mesi il pendolarismo in tutto il mondo. Ma l’80% dei pendolari ritiene di dover tornare al precedente tragitto quotidiano al termine dell’emergenza mondiale e delle relative restrizioni. I risultati del rapporto Ericsson Consumerlab 2020 sul mondo del commuting evidenziano aspettative elevatissime, a livello mondiale, dei viaggiatori giornalieri rispetto all’arrivo su strada entro 5-10 anni di veicoli a guida autonoma e mobilità condivisa. Lo studio ha coinvolto direttamente 16.000 persone, con età tra i 15 e i 69 anni, che vivono e si spostano quotidianamente in 16 grandi città del mondo, ritenute rappresentative di 130 milioni di utenti di smartphone a livello globale.
Proprio l’auto a guida autonoma, da utilizzare insieme ad altri pendolari, è individuata come elemento cruciale per un innalzamento decisivo della qualità del viaggio. E la godibilità del tempo trascorso spostandosi è indicata come maggiormente importante nei confronti della durata stessa dello spostamento. Nonostante gran parte del campione viaggi per oltre 45 minuti al giorno, secondo lo studio Ericsson un pendolare su quattro sarebbe disposto ad aumentare ulteriormente il suo tempo di spostamento di ben 20 minuti pur di avere un tragitto di maggiore qualità. E il miglioramento è sinonimo di possibilità di svolgere altri compiti e dedicarsi ad interessi personali grazie a una solida connettività.
I Savvy Commuters – così vengono chiamati i pendolari più esperti e soddisfatti – sono infatti caratterizzati da una maggiore esperienza digitale legata all’uso dello smartphone (il 65% di loro lo usa sempre, contro il 47% degli altri intervistati). Protagonista è quindi la connessione internet veloce: l’83% ha copertura 4G o 5G per la gran parte del viaggio, a differenza del 68% degli intervistati meno soddisfatti.
La mobilità condivisa è ritenuta una soluzione facilmente accessibile grazie alla connessione e il 27% dei pendolari crede che sarà utilizzata da un’ampia percentuale della popolazione. Ben 3 intervistati su 5, inoltre, individuano nelle auto a guida autonoma la vera rivoluzione dell’esperienza di trasporto nei prossimi 10 anni. Il 35% del campione vede però nuove aziende di mobilità come protagonisti del futuro mercato del trasporto condiviso e autonomo e mette al secondo posto i giganti della tecnologia.
Le case auto tradizionali sono posizionate soltanto in terza posizione, evidenziando un campanello d’allarme nella percezione dei futuri clienti che i marchi farebbero bene a tenere in grande considerazione. Il 13% dei pendolari desidera possedere personalmente un’auto capace di marciare senza conducente e il 15% si aspetta invece di utilizzare dei robotaxi capaci di trasportare passeggeri senza alcun conducente a bordo.
Il rapporto Ericsson evidenzia l’importanza di quanto sta succedendo a Chandler, in Arizona, dove la Waymo – società di Google che si occupa di mobilità su veicoli a guida autonoma – ha ripreso ad offrire il servizio dopo sette mesi di stop dovuti all’emergenza Covid. E la ripresa coincide con un’evoluzione che in molti credevano impossibile, visto che a bordo non c’è più il guidatore d’emergenza.Fonte www.repubblica.it