MILANO – Il domani a combustione è contenuta nei combustibili e liberata per via chimica, mentre invece, in questo caso, viene convertita in elettricità e accumulata in meccanismi più o meno complessi.
Non è solo un dettaglio tecnico, è l’handicap che oltre un secolo fa aveva determinato la vittoria del motore a combustione su quello elettrico e che ancora oggi ostacola la realizzazione del sorpasso opposto e definitivo. Ma la scienza lavora a tempo pieno e le sollecitazioni sempre più forti verso la conversione energetica sono una spinta fortissima che sta dando i suoi risultati e influenza sempre di più l’evoluzione della mobilità.
È merito delle moderne batterie al litio se si è potuto compiere un salto decisivo nel rendere possibile l’utilizzo esteso dell’elettricità “senza fili”, rendendola competitiva con le sorgenti a combustione (dai piccoli elettrodomestici, agli attrezzi da giardino, fino ai veicoli) e il prossimo salto evolutivo potrebbe essere quello decisivo.
Perché le batterie sono così importanti? Perché sono l’anello debole nell’uso dell’auto elettrica; evidente se si fa un banale confronto con il tradizionale “serbatoio” di carburante. Infatti le batterie sono molto più complicate, occupano più spazio, pesano molto e “sempre” (non si alleggeriscono con il consumo, è come avere perennemente il pieno) e hanno tempi di “rifornimento” molto più lunghi. Si tratta di limiti cronici che possono essere compensati solo parzialmente dalle infrastrutture, perché è evidente che, anche avendo una stazione di ricarica rapida ad ogni angolo di strada, non si raggiungerà mai la praticità di un rifornimento di carburante liquido.
Per fortuna l’evoluzione tecnologica ha subito un’accelerazione tale da offrire prospettive straordinarie in tempi non troppo lunghi e il campo più importante è quello dello sviluppo di batterie di nuova generazione come struttura e materiali.
I cinesi di Contemporary Amperex Technology Co Ltd (CATL), che sono i principali fornitori di Tesla, stanno sviluppando una “chimica” innovativa allo scopo di ridurre o eliminare del tutto materie prime pregiate come nichel e cobalto.
CATL ha accordi anche con Honda, Toyota, Volkswagen e Mercedes e ha una vasta esperienza in batterie ad alta efficienza (litio-fosfato, nichel-cobalto-manganese, nichel-cobalto-alluminio); i loro sforzi sono quindi concentrati sulla riduzione dell’utilizzo di materiali rari, costosi e a volte disponibili in quantità limitata, nella prospettiva di un uso generalizzato di veicoli elettrici e quindi della necessità di produrre enormi quantità di batterie.
Una tale soluzione, oltre ai vantaggi funzionali, avrebbe importanti ricadute sulla “ecologicità” delle batterie stesse dato che il computo totale della CO2 prodotta da una vettura elettrica non dipende solo dalla produzione di energia elettrica ma è il risultato della somma fra l’energia spesa nel processo di produzione e quella necessaria per il riciclaggio o lo smaltimento a fine vita; anche considerando che i metalli, più o meno rari, non sono certo salubri per l’ambiente se dispersi o non adeguatamente ritrattati.
Sempre CATL sta studiando un nuovo approccio alla realizzazione dei pacchi batterie in modo da rendere l’insieme delle varie “celle” un elemento portante, che possa essere integrato nella struttura della piattaforma dell’auto contribuendo alla sua solidità e rigidezza.
Il colosso Toyota, da parte sua, sta spingendo su un progetto ambizioso che guarda alle cosiddette batterie “allo stato solido” che promettono caratteristiche straordinarie: capacità circa 7 volte superiore rispetto a quelle attuali, maggiore resistenza agli stress carica-scarica, nessuna necessità di raffreddamento. Il progetto a lungo termine è coerente con la visione dell’elettrificazione globale tipica di un colosso industriale che, pioniere dell’elettrificazione con la Prius, proprio per questo è perfettamente consapevole che un conto è gestire una tecnologia e una produzione in volumi tutto sommato marginali (come è attualmente per i modelli a batteria), un altro invece è trasformare la produzione di massa.
Anche per questo a Toyota City sono stati finora prudenti verso le auto a batteria, nella prospettiva di farlo con tutta la loro tradizionale determinazione quando questo diventerà un business non solo sostenibile ma anche redditizio.Fonte www.repubblica.it