avvocatoinprimafila il metodo apf

Auto green, la prima volta dei test europei. Ecco la classifica

ROMA – Cinque stelle a una tedesca e cinque stelle a una coreana. Questa volta non parliamo di sicurezza ma di ambiente, e di quanto le auto che circolano per le nostre strade siano effettivamente sostenibili. Ebbene, dai test condotti da Green Ncap su 25 vetture  – 13 delle quali a benzina, 7 a gasolio, 1 a idrogeno, 1 completamente elettrica e 3 ibride plug-in – il massimo punteggio lo hanno ottenuto rispettivamente l’elettrica Volkswagen ID.3 e la Hyundai Nexo a idrogeno: entrambe hanno registrato zero emissioni a livello di scarico. Nella valutazione infatti delle emissioni nocive (Clean Air Index – CA), le due vetture hanno conquistato 10,0, ossia il massimo del punteggio. Ma nel calcolare l’impatto ambientale occorre tener contro anche di altri due criteri, quello dell’efficienza energetica (Energy Efficency Index – EE), e quello  – introdotto quest’anno – delle emissioni dei gas serra climalteranti (Greenhouse Gas Index – GHG). E mentre in quest’ultimo criterio le due vetture hanno chiuso la partita pari e patta con 10,0, nell’Energy Efficency Index (EE) la Volkswagen ha superato la Hyundai di 2 punti: 9,6 contro 7,6 della coreana.

Dopo di loro segue da sola con 4 stelle la Toyota Prius 1.8 PHEV ibrida a benzina, che ha un ottimo Energy Efficency Index  di 8,3, superiore addirittura alla Hyundai Nexo, ma uno scadente CA (6,0) e un discreto GHG (7,0).

Quattro vetture si aggiudicano invece 3,5 stelle, e sorprende constatare che fanno compagnia alla Kia Niro 1.6 PHEV e alla Toyota Yaris Ibrida a benzina, due vetture ad alimentazione tradizionale: la Skoda Octavia Combi 2.0 TDI e la Golf TSI a benzina. La più sostenibile a livello di Clean Air Index e di Energy Efficency Index è la Skoda, con il punteggio rispettivamente di 6,7 e di 7,7 (ma con un brutto 4,6 in Greenhouse Gas Index). La peggiore in termini di Clean Air Index è invece la Kia Niro (4,9), che però si rifà nell’Energy Efficency Index (7,6). Altre 4 vetture seguono la lunga lista, ma si piazzano nella fascia 3 stelle. Sono tutte ad alimentazione tradizionale, tre a benzina e una diesel. Sono l’Audi A3 Sportback 1.5 TSI, la Citroen C3 1.2 PureTech, la Seat Leon Sportstourer 2.0 TDI DSG e la Skoda Fabia 1.0 TSI. La peggiore nei tre criteri di valutazione è la vettura francese, con 4,8 in CA, 5,7 in EE, 5,0 in GHG.

Le auto che iniziano ad allontanarsi dal concetto di sostenibilità sono quelle dalle 2,5 stelle in giù, e purtroppo sono parecchie: BMW 118i, Dacia Sandero Sce 75 Access, Fiat Panda 1.2 8V, Ford Kuga 2.0 EcoBlue ST-Line, Honda Civic 1.0 Turbo, Mazda CX-30 Skyactiv-X 180, Mercedes A 180d, Mini Cooper Steptronic benzina, Opel Corsa 1.2 DI Turbo. Per costoro i punteggi nei tre criteri calano drasticamente, tutti all’incirca sotto il 5,0.

“Questi test Green NCAP hanno evidenziato la maggiore sostenibilità delle alimentazioni elettriche e ad idrogeno, anche se i motori a combustione tradizionale di ultima generazione si sono comportati molto bene”, commenta Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’ACI. “A metà strada i veicoli ibridi che possono facilitare, in questa fase di transizione, il passaggio alle tecnologie a zero emissioni”.

Chiudono la classifica due vetture, entrambe con una stella e mezzo sul curriculum: la  Hyundai Tucson 1.6 GDI, che nei tre criteri riporta rispettivamente 2,6 (CA) 2,8 (EE) e 3,4 “GHG), e la Land Rover Discovery Sport D180 2.0, con un inglorioso 5,8 (CA), 2,0 (EE) e addirittura uno 0,6 nel Greenhouse Gas Index, il parametro che certifica le emissioni dei gas serra climalteranti.

Fonte www.repubblica.it

Exit mobile version