ROMA – Non chiamatelo semplicemente “trattore”, potrebbe offendersi a morte. E non è il caso di far innervosire un bestione lungo quasi 9 metri metri, largo 6 e dal peso di circa 40 tonnellate. Il Big Bud 747 è molto di più di un mezzo agricolo adatto ad arare i campi: è un record vivente malgrado sia stato costruito nel 1977, quindi la bellezza di 44 anni fa, un periodo di tempo abbastanza lungo per tentare di superare i vari primati che esibisce orgogliosamente sul petto.
Tutto inizia in una cittadina americana dello stato del Montana chiamata Havre, dalla cui Northern Manufacturing Company uscirono, nel 1968, i primi due Big Bud serie 250, acquistati dall’azienda agricola Leonard M. Semenza ma ben lontani, quanto a stazza, dal loro successore.
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17 Giugno 2020
Progettato dalla premiata coppia Wilbur Hensler e Ron Harmon, il Big Bud 747 lasciò tutti senza fiato e non solo per il costo di 300.000 dollari, che all’epoca non erano bruscolini. I suoi otto pneumatici da 2,5 metri di diametro furono realizzati su misura da una azienda americana, mentre sotto il cofano vibrava energicamente un diesel da 24.000 cc (avete letto bene) che sprigionava una potenza di 1100 Cavalli, con una coppia di 4200 Nm. Non osiamo nemmeno immaginare quanto gasolio potesse consumare, ma il fatto che il serbatoio avesse una capacità di 30.000 litri la dice lunga.
Il trattore dei record passò per varie mani di agricoltori, che lo esibivano come il gioiello di casa. Commissionato inizialmente dai fratelli Rossi, coltivatori di cotone californiani, nel 1985 fu venduto alle Willowbrook Farms di Indialantic, in Florida. Dopo un periodo di riposo in garage, Big Bud tornò a casa, nel Montana, per prendere di nuovo servizio in una piccola azienda agricola di proprietà dei coniugi Williams. Consapevoli della sua possenza fisica, gli attaccarono un aratro largo 24 metri, capace di coprire una superficie di 0,53 ettari al minuto. Anni di lavoro massacrante durati fino al 2013, quando Big Bud trovò rifugio al Heartland Museum di Clarion, in un capannone tutto suo con aria condizionata e tutti i confort.
Ma un tipo come lui, nato per dominare i campi, non poteva resistere troppo a lungo senza far niente. Per cui a settembre dell’anno scorso è ritornato dalla famiglia Williams, che ha dovuto solo sostituirgli le gomme con dei Goodyear ipertecnologici. Una vera pacchia per Big Bud 747, che malgrado la sua veneranda età e tanti chilometri nel motore continua a correre libero fino al tramonto.
Fonte www.repubblica.it