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Bmw oltre l’auto, la festa per 50 anni di cultura

ROMA – Mezzo secolo di impegno culturale. E’ questo il nuovo compleanno che Bmw, un’azienda che costruisce automobili, celebra in questi giorni nel quartier generale di Monaco. Una storia iniziata nel 1971, quando tre dipinti di grandi dimensioni furono commissionati al grande pittore tedesco Gerhard Richter. Oggi il Gruppo bavarese conta un centinaio di iniziative culturali a lungo termine nel campo dell’arte moderna e contemporanea, della musica classica, del jazz e del suono, dell’architettura e del design. “In tempi di rapidi cambiamenti, la responsabilità e l’affidabilità sono valori estremamente importanti, così come la cultura”, spiega Ilka Horstmeier, membro del Consiglio di Amministrazione di Bmw AG, Director of Human Resources and Labour Relations. “Da mezzo secolo a questa parte, abbiamo consolidato il nostro impegno culturale in tutto il mondo in veste di partner a lungo termine. Al Bmw Group crediamo che le nostre cooperazioni artistiche siano parte integrante della nostra sostenibilità sociale, nel passato, nel presente e nel futuro”.

Una delle pietre miliari per Bmw è la nascita, nel 1975, delle Art Car. Istituita dal pilota francese di auto da corsa e appassionato d’arte Hervé Poulain e concepita in collaborazione con il fondatore di Bmw Motorsport Jochen Neerpasch, la prima Art Car fu commissionata quando entrambi chiesero ad Alexander Calder di disegnare l’auto da corsa di Poulain nel 1975. L’idea portò a una Bmw 3.0 CSL dipinta che partecipò alla 24 Ore di Le Mans, dove, grazie agli straordinari esterni, si aggiudicò immediatamente il favore del pubblico. Da allora, 19 artisti di tutto il mondo hanno creato Bmw Art Cars partendo da auto da corsa e da automobili contemporanee, tra cui Roy Lichtenstein (1977, Bmw 320i), Andy Warhol (1979, Bmw M1), Robert Rauschenberg (1986, Bmw 635 CSi), Esther Mahlangu (1991, Bmw 525i), David Hockney (1995, 850 CSi), Jenny Holzer (1999, Bmw V12 LMR), Jeff Koons (2010, Bmw M3GT2), Ólafur Elíasson (2007, Bmw H2R), John Baldessari (2016, M6 GTLM) e Cao Fei (2017, M6 GT3). Queste “sculture in movimento” sono un’affascinante rappresentazione del connubio tra il motorsport e il design e tra l’arte e la tecnologia.

Tuttavia nel corso degli ultimi cinquant’anni, l’impegno culturale del Bmw Group è andato ben oltre la progettazione delle Art Cars da parte di celebri artisti. Le collaborazioni sono state ampliate ed includono musicisti famosi come Daniel Barenboim e Anna Netrebko, che hanno incantato decine di migliaia di ascoltatori alla Bebelplatz di Berlino, e giovani artisti come Samson Young e Leelee Chan, che hanno abbandonato i propri laboratori per fare del mondo l’unica fonte d’ispirazione.

La promozione di attività culturali – insieme a dialogo interculturale, inclusione sociale, sicurezza stradale e sostenibilità – è anche uno dei pilastri di SpecialMente, il programma integrato di responsabilità sociale d’impresa di Bmw Group Italia, che ha saputo trasformare il proprio impegno nella sostenibilità in creazione di valore a lungo termine. (f.p.)

Fonte www.repubblica.it

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