CHAMPOLUC – Appena imboccata in autostrada la Valle d’Aosta con le sue montagne e i castelli abbarbicati in posizioni strategiche, c’è l’uscita di Verrès. Da lì si prende quello che è poco più di un budello in salita che fa sudare non solo i ciclisti ma anche chi si trova incolonnato dietro un autobus o un camion di servizio. Lo sforzo ne vale la pena, perché poi ci si affaccia nella Val d’Ayas dove, quasi in fondo alla strada asfaltata, si trova Champoluc.
Il paesaggio è semplicemente incantevole e la zona ideale per tante attività, dal trekking all’equitazione, dallo sci d’inverno al ciclismo nella bella stagione. È l’ambiente dove è fiorito Camp Zero, un moderno resort scelto dalla branca italiana della Lexus per un’insolita ma comunque indovinata collaborazione. È nata così “casa Lexus”, forte di alcuni valori che il marchio di lusso del gruppo Toyota addita spesso per distinguersi nel campo della produzione automobilistica. Nell’ordine: centralità del cliente e accoglienza ai massimi livelli, attenzione alla cura dei dettagli e infine sostenibilità ambientale.
In oltre 40 anni di vita, la Lexus ha saputo costruirsi un’immagine propria e conquistare la fiducia di mercati importanti, a volte con grande successo come in nord America. La partnership con Camp Zero a Champoluc è servita come pretesto per un ripasso della produzione attuale, decollata partendo dalla prima ibrida del marchio, la RX400h lanciata nel 2005. Il ventaglio delle versioni elettrificate si è allargato anche per una precisa scelta della filiale italiana che dal 2013 le propone come uniche in listino. L’ormai classica RX Hybrid rimane una specie di bandiera, evoluta nella versione RX450h dell’ultima generazione.
La Lexus punta molto anche sulla più compatta UX che ora è disponibile anche come vettura elettrica pura, maneggevole e pronta a rispondere con sollecitudine al guidatore, sia con il motore che con lo sterzo. Le più ricche coupé e cabriolet della gamma LC rappresentano infine la ciliegina sulla torta per i più esigenti e sportivi, senza comunque dimenticare la berlina ES che ne ricalca la linea sportiva.
Fonte www.repubblica.it