ROMA – Il mercato dell’auto, in Italia come in tutta Europa, sta cambiando rapidamente. I numeri spiegano meglio di tutto questa piccola rivoluzione. In Europa, nel terzo trimestre le vetture ibride (plug-in escluse) sono al secondo posto con il 20,7% della quota di mercato, dietro alla benzina (39,5%) ma davanti al diesel (17,6%), che perde 10 punti in un anno. Questa crescita arriva in particolare dai paesi dell’Europa centrale, dove le vendite ibride sono aumentate del 69,3% tra luglio e settembre.
Il dato più clamoroso è che sette anni dopo l’esplosione del Dieselgate, le vendite di auto a gasolio si sono dimezzate anno su anno, con 381.473 veicoli venduti nel terzo trimestre. Mentre, grazie ai forti incentivi, le ibride plug-in e le elettriche hanno quasi raddoppiato la loro presenza, con il 9,8 e il 9,1% del mercato. La Norvegia è il mercato con la maggior presenza al mondo di vetture a batteria con il 72% sul totale. La Svezia arriva, invece, ad una percentuale del 25%, davanti ai Paesi Bassi al 18,8%.
Insomma, se il pianeta auto continua ancora ad attraversare una delle crisi più lunghe di sempre per gli effetti del Covid prima e della carenza di semiconduttori oggi, è chiaro a tutti che oltre il buio c’è una luce che si chiama “mondo a zero emissioni”. Un obiettivo che si avvicina ma non si sa bene a che velocità. L’unica cosa che si sa, invece, è che bisogna raggiungerlo ad ogni costo. E che solo così l’industria dell’auto e la mobilità in generale avranno un futuro.
Cosa accadrà, allora, in questi anni? Soprattutto quali scenari si profilano per gli automobilisti? Quali scelte saranno chiamati a fare i governi e quali saranno gli scenari per gli automobilisti? A cominciare da chi sta pensando all’acquisto della prossima automobile. Sarà elettrica, ibrida o ancora a benzina o diesel?
Da oggi, proviamo a chiederlo ai nostri utenti con il sondaggio realizzato in collaborazione con AutoXY, uno dei principali motori di ricerca italiani che semplifica l’acquisto di un’automobile, cercando di capire le preferenze e le motivazioni d’acquisto.
Fonte www.repubblica.it