ROMA – Trattori connessi che dialogano in cloud e diventano un hub per la raccolta dati. E’ il progetto di trasformazione per un’agricoltura 4.0 avviato Sdf, la multinazionale italiana con sede a Treviglio (Bergamo). L’azienda, che è uno dei principali produttori mondiali di trattori, macchine da raccolta e motori diesel, ha annunciato l’introduzione di Sdf Data Platform, un’innovativa piattaforma sviluppata da Cefriel, che utilizza le capacità combinate di intelligenza artificiale e internet of things con IBM Watson IoT Platform.
“La nuova piattaforma dati – spiegano le società in una nota – supporta la mission di Sdf di migliorare l’efficienza e la manutenzione predittiva dei trattori, con risultati per l’intero ciclo di produzione delle attività agricole”. In pratica, trattori e macchine da raccolta, oltre a fornire potenza meccanica, idraulica ed elettrica, forniranno anche la connessione digitale alla piattaforma, in grado di raccogliere, memorizzare, elaborare e condividere i dati provenienti dai veicoli connessi. Questi dati “consentiranno di migliorare l’efficienza operativa, la pianificazione e la gestione dei processi delle aziende agricole. Permetteranno, inoltre, agli agricoltori di avere visibilità tempestiva sull’utilizzo del veicolo e sul suo stato di funzionamento, al fine di anticipare guasti o malfunzionamenti che potrebbero causare una riduzione di produttività”. L’iniziativa riguarda sia i mezzi di nuova produzione, dotati nativamente di centralina con connettività, sia il parco circolante, attraverso soluzioni disponibili aftermarket.
“La nuova piattaforma dati – spiegano le società in una nota – supporta la mission di Sdf di migliorare l’efficienza e la manutenzione predittiva dei trattori, con risultati per l’intero ciclo di produzione delle attività agricole”. In pratica, trattori e macchine da raccolta, oltre a fornire potenza meccanica, idraulica ed elettrica, forniranno anche la connessione digitale alla piattaforma, in grado di raccogliere, memorizzare, elaborare e condividere i dati provenienti dai veicoli connessi. Questi dati “consentiranno di migliorare l’efficienza operativa, la pianificazione e la gestione dei processi delle aziende agricole. Permetteranno, inoltre, agli agricoltori di avere visibilità tempestiva sull’utilizzo del veicolo e sul suo stato di funzionamento, al fine di anticipare guasti o malfunzionamenti che potrebbero causare una riduzione di produttività”. L’iniziativa riguarda sia i mezzi di nuova produzione, dotati nativamente di centralina con connettività, sia il parco circolante, attraverso soluzioni disponibili aftermarket.
Fonte www.repubblica.it