TORINO – Non solo un’auto, non solo una batteria, ma una piccola centrale di accumulo che si muove su quattro ruote e, una volta collegata, scambia corrente elettrica con la rete. Queste saranno i veicoli del futuro. A Torino, nello stabilimento di Mirafiori, si sta studiando il punto di contatto, di raccordo. Dopo quattro mesi di lavoro nonostante il lockdown imposto dal Covid-19, è stato inaugurato il primo embrione di quella che presto diventerà la più grande centrale di scambio tra la rete e i veicoli per sperimentare questo tipo di tecnologia. Una centrale tutta “made in Italy”, un progetto pilota firmato da Fca, Terna e Engie Eps che sperimentano insieme una soluzione di ricarica bidirezionale su larga scala. La tecnologia Vehicle-to-Grid consente ai veicoli di scambiare energia in maniera intelligente con la rete, rendendoli una risorsa preziosa per il sistema elettrico nazionale.
Oggi sono state inaugurate 32 colonnine a cui possono essere attaccate 64 vetture, tutte 500 elettriche. In futuro, quando l’impianto sarà completato, si potranno collegare in contemporanea fino a 700 veicoli sul piazzale di strada, fase che si concluderà entro la fine del 2021. Gli obiettivi saranno fornire servizi alla rete elettrica di Terna e garantire un risultato economico positivo per Fca e Engie Eps. A copertura del parcheggio destinato alle vetture collegate al V2g, Engie Italia sta realizzando una maxi-pensilina composta da circa 12 mila pannelli fotovoltaici che andranno ad alimentare con energia elettrica “green” i locali di produzione e di logistica: un impianto che permetterà di produrre su base annua oltre 6.500 MWh di energia, risparmiando così all’ambiente ogni anno oltre 2.100 tonnellate di CO2.
Quello che interessa di più è la gestione dello scambio di corrente, considerando che le vetture stanno per il 95 per cento ferme, mentre collegandole alla rete i costi di gestione e manutenzione si abbattono grazie al ritorno in rete di una quota di corrente. Alla presentazione e inaugurazione della prima parte dell’impianto il presidente di Fca, John Elkann, il responsabile Emea di Fca Pietro Gorlier e il ministro allo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli che sul 4.0 annuncia un investimento di 27 miliardi in 5 anni e conferma che l’elettrico sarà uno degli elementi trainanti: “Siamo a un punto di arrivo e di partenza, perché la soluzione sarà sempre più diffusa nel futuro, così come e seguendo il percorso dell’auto elettrica. Il governo sta seguendo passo a passo la transizione all’elettrico. Quella di oggi è la partenza di sperimentazione vera – aggiunge Patuanelli -non solo un mezzo collegato a una colonnina ma un numero importante, su un parco ampio, 64 mezzi ma con possibilità svilupparlo rapidamente”.
“Per Fca la mobilità sostenibile è un pilastro fondamentale su cui si basano tutte le nostre attività”, dice Gorlier che ricorda la produzione della 500 elettrice che non sarà un prodotto di nicchia: “Mi sorprende che si continui a sminuire il valore della 500 elettrica e che si continui a dire che non farà grandi volumi. Venderà bene, la transizione è già partita”. E sugli aspetti normativi sottolinea che “ora importante che si definiscano gli aspetti normativi, sui quali le istituzioni stanno lavorando, e che si lanci un piano nazionale per l’infrastruttura di ricarica pubblica e privata che supporti il crescente numero di veicoli elettrificati”. Per Massimiliano Garri, direttore Innovazione e Soluzioni Digitali Terna, “il progetto di Mirafiori è il risultato di un virtuoso percorso condiviso di ricerca e sviluppo. Le e-car rappresentano una potenziale fonte di energia molto rilevante e una grande opportunità.
Per contribuire a realizzare un sistema elettrico più sostenibile e decarbonizzato. L’interazione intelligente e bidirezionale tra auto e rete, inoltre, consente a Terna di poter disporre di maggiori risorse di flessibilità e servizi innovativi che, unite alle nostre competenze distintive, garantiscono una gestione del servizio sempre più affidabile ed efficiente”. Infine, Carlalberto Guglielminotti, amministratore delegato di Engie Eps, ha affermato che “nel 2030, prevedendo che anche solo il 5 per cento dei veicoli circolanti in Europa siano elettrici, gli Ev diverranno la tecnologia dominante che rivoluzionerà la rete elettrica e deciderà ogni singolo equilibrio all’interno dei mercati dell’energia europei”. Fonte www.repubblica.it