TORINO – L’e-commerce cambierà il volto del mercato dell’auto e del noleggio. Un processo che era già partito prima del Covid-19 e che la pandemia in corso non farà che accelerare. Anche le quattro ruote (come le due) si potranno comprare con qualche click, arrivando a vedersela consegnare sull’uscio di casa. Il gruppo Fca, dopo aver lanciato durante la prima ondata Car@Home, una piattaforma sviluppata su Google Meet per mettere in contatto potenziali acquirenti con i venditori delle concessionarie, ora ha messo a punto una piattaforma per le vendite on line, ribattezzata “e-Shop” declinata su tutti i brand del gruppo.
Per il momento non si azzardano cifre, ma il fatto che Fca si sia buttata sul comparto fa pensare che nei prossimi anni il fatturato prodotto da questo canale di vendita possa incrementarsi: “Potrei dire che ci aspettiamo che si possa arrivare intorno al 5 per cento del totale delle vendite”, sottolinea Santo Ficili, numero uno del mercato Italia di Fca. Ma aggiunge: “Si tratta di pure ipotesi. Il nostro è un progetto che parte dall’Italia e si allargherà al resto dell’Europa, passando per la Francia e per il Belgio e per gli altri Paesi entro la metà del 2021, per capire anche come tarare al meglio il nuovo canale”. Canale che non sarà indipendente dalla rete fisica di vendita, dalle concessionarie, che avranno un ruolo importante nella trattativa con i clienti che si affacceranno on line. Ricerche pre-Covid che risalgono al 2017, come quella realizzata dal Motork, società che fornisce servizi di vendita digitali, indicavano che entro il 2022 il 18% delle automobili verrà venduto on-line, ma in realtà poi si legge che il 79 per cento degli utenti preferisce un approccio ibrido: prima il web per scegliere, farsi un’idea, ed essere preparato per quando si arriva in concessionaria. Un passaggio che rimane forse imprescindibile.
E-Shop di Fca (declinato in Fiat e-Shop, Lancia e-Shop, Alfa Romeo e-Shop, Jeep e-Shop, Abarth e-Shop, Fiat Professional e-Shop) tiene conto di questa propensione e prevede che si possa fare tutto in diversi modi. Solo digitale, attraverso contatti on-line, grazie a Car@Home, con l’addetto alla vendita della concessionaria e l’uso della firma digitale, anche per il finanziamento. “A breve sarà prevista anche la consegna a domicilio della vettura”, dice Ficili. La formula che avrà più successo, anche secondo chi ha studiato il modello, sarà quella mista. “Dalle home page dei siti dei singoli brand e dei concessionari si raggiunge la sezione configuratore, dove il cliente può – dopo aver selezionato le caratteristiche della vettura – proseguire il percorso di acquisto online, con la possibilità, attraverso pochi e semplici passaggi, di prenotare l’auto e di aggiungere altri servizi, come per esempio pacchetti di finanziamento studiati e preparati da Fca Bank. Il cliente, quindi, si registra e lascia un deposito cauzionale di 500 euro, mediante carta di credito, in maniera sicura”, racconta Ficili. Il sistema, che opera su una piattaforma di proprietà Fca, trasmette l’informazione alla concessionaria di riferimento e il cliente viene ricontattato dal consulente di vendita con il quale conclude il processo di acquisto con la firma del “patto chiaro” di persona. Passaggio che può avvenire da remoto oppure seduti alla scrivania della concessionaria. Così l’importo di 500 euro viene trasformato in anticipo e al cliente non resta altro da fare che attendere la consegna della vettura. Fca sta pensando anche ad altri up-grade, come la visione tridimensionale delle vetture, migliorando l’esperienza di acquisto on-line, e la possibilità di aggiungere anche l’usato. “Abbiamo sviluppato una collaborazione con MiaCar mentre sull’usato abbiamo già sviluppato un portale sotto il marchio Mirafiori Outlet”, sottolinea Ficili. Fondamentale rimane il rapporto con la rete vendita perché “dai nostri report più del 70 per cento di automobilisti ha ancora voglia di entrare in una concessionaria”.
Il mercato nel 2021 come andrà? “In Italia chiude al ribasso, da circa 1 milione e 900 mila a circa 1 milione e 400 mila, intorno ai 500 mila veicoli in meno. Il prossimo anno sarà un’incognita. Il 2020, dopo il crollo di aprile, ha segnato da maggio in poi una ripresa e un recupero. Peccato poi per gli ultimi due mesi dell’anno che hanno visto il ritorno degli effetti del Covid. Difficile fare stime, il 2021 sarà un anno caratterizzato da un sali scendi, dove però nella prima parte dell’anno avremo gli incentivi. Quando termineranno ci sarà un naturale effetto risacca”.
Fonte www.repubblica.it