ROMA – In un periodo piuttosto delicato per il mondo del lavoro, a causa della pandemia da Sars-CoV-2, nel comparto automotive si addensano altre nuvole nere. A complicare la visione nefasta, oltre al crollo delle vendite, ci si mettono anche le dichiarazioni di un manager di lunga esperienza come quelle di Ola Kaellenius, presidente del Consiglio di amministrazione del colosso tedesco Daimler: “Nei prossimi cinque anni diventeremo una società più piccola. Avremo un cambiamento fondamentale nell’impronta industriale per quel che riguarda il gruppo propulsore”. Insomma, molti posti di lavoro sono destinati a scomparire perché ci vuole meno tempo per costruire un’auto elettrica rispetto a una versione convenzionale a benzina o diesel, come sostengono anche gli analisti di Ing, poiché la batteria e il motore di un’auto elettrica hanno solo 200 componenti, rispetto ad almeno 1.400 parti di un motore a combustione.
“La transizione dai combustibili fossili richiederà che la casa automobilistica raddoppi l’efficienza in modo da poter liberare risorse per costruire auto elettriche e a guida autonoma sempre più competitive”, ha affermato Kallenius, che ha aggiunto: “Stiamo assumendo molti nuovi ingegneri per i software, esperti in chimica delle batterie, elettrificazione”.
Inoltre, secondo la casa, il ridimensionamento di Daimler si adatta anche a una nuova era in cui il lusso non si definirà più attraverso l’opulenza e l’eccesso, ma anche attraverso la sostenibilità e l’efficienza. “Non c’è dubbio nella nostra mente che l’impronta ambientale debba essere più contenuta – ha spiegato Kaellenius – Questo fa parte della promessa del lusso moderno “. Tra l’altro, Daimler intende anche offrire ai propri clienti nuovi servizi digitali in modo da poter guadagnare da funzionalità di guida assistita e servizi di infotainment, con il suo nuovo sistema operativo per autoveicoli, previsto nel 2024. “Pensalo come un iPhone” ha specificato Kallenius, spiegando che una volta acquistato il prodotto base, il cliente pagherà per eventuali nuovi servizi e funzioni. “Puoi aggiungere qualcosa. Questo è il bello”.
Per investire nella sua tecnologia digitale, Daimler prevede di sfruttare la crescita della domanda in Cina, portando nel mercato auto più grande del mondo nuovi modelli. Insomma per dare spazio ai nuovi modelli di business dettati dalla digitalizzazione e dalle nuove frontiere della mobilità, si punta sempre di più verso figure specializzate in questi settori a discapito della tradizionale forza lavoro destinata a perdere sempre più terreno, complice anche una presenza sempre maggiore di robot nelle catene di montaggio. (m.r.)
“La transizione dai combustibili fossili richiederà che la casa automobilistica raddoppi l’efficienza in modo da poter liberare risorse per costruire auto elettriche e a guida autonoma sempre più competitive”, ha affermato Kallenius, che ha aggiunto: “Stiamo assumendo molti nuovi ingegneri per i software, esperti in chimica delle batterie, elettrificazione”.
Inoltre, secondo la casa, il ridimensionamento di Daimler si adatta anche a una nuova era in cui il lusso non si definirà più attraverso l’opulenza e l’eccesso, ma anche attraverso la sostenibilità e l’efficienza. “Non c’è dubbio nella nostra mente che l’impronta ambientale debba essere più contenuta – ha spiegato Kaellenius – Questo fa parte della promessa del lusso moderno “. Tra l’altro, Daimler intende anche offrire ai propri clienti nuovi servizi digitali in modo da poter guadagnare da funzionalità di guida assistita e servizi di infotainment, con il suo nuovo sistema operativo per autoveicoli, previsto nel 2024. “Pensalo come un iPhone” ha specificato Kallenius, spiegando che una volta acquistato il prodotto base, il cliente pagherà per eventuali nuovi servizi e funzioni. “Puoi aggiungere qualcosa. Questo è il bello”.
Per investire nella sua tecnologia digitale, Daimler prevede di sfruttare la crescita della domanda in Cina, portando nel mercato auto più grande del mondo nuovi modelli. Insomma per dare spazio ai nuovi modelli di business dettati dalla digitalizzazione e dalle nuove frontiere della mobilità, si punta sempre di più verso figure specializzate in questi settori a discapito della tradizionale forza lavoro destinata a perdere sempre più terreno, complice anche una presenza sempre maggiore di robot nelle catene di montaggio. (m.r.)
Fonte www.repubblica.it