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Dalla Cina agli Stati Uniti prove di guida autonoma

ROMA – Dalla Cina agli Stati Uniti proseguono a pieno ritmo i test per la sperimentazione delle tecnologie della guida autonoma. La Volkswagen ha annunciato che collauderà il suo servizio di guida automatizzata in Cina, dopo che gli è stata appena rilasciata la prima targa da apporre alla vettura per i test su strada. Secondo Volkswagen Group China, i test inizieranno il prossimo mese nella comunità di Haiheng a Hefei, capoluogo della provincia dello Anhui, nella Cina orientale, con l’obiettivo di ottimizzare l’esperienza degli utenti. L’area dei collaudi si estende su 16 km2 con una lunghezza stradale complessiva di 80 km, un percorso in cui i veicoli transiteranno nei pressi di scuole, negozi, parchi, ospedali e comunità residenziali. Per l’inizio del 2021 Volkswagen intende collaudare il primo lotto di dieci veicoli elettrici a guida autonoma con passeggeri a bordo e circa 400.000 residenti della zona, attraverso un’applicazione mobile, potranno utilizzare un’auto a guida autonoma.
Secondo il vicepresidente esecutivo di Volkswagen Group China, Weiming Soh, l’integrazione delle proprie tecnologie software e hardware ha permesso alla casa di Wolfsburg di offrire ai clienti servizi di trasporto a guida autonoma. “Il progetto pilota non è solo un importante accordo di cooperazione tra Hefei e Volkswagen – ha dichiarato il vice sindaco di Hefei, Wang Wensong – ma anche una pietra miliare nello sviluppo da parte di Hefei di una smart city e della sua industria automobilistica intelligente e connessa”. Lo scorso maggio Volkswagen aveva annunciato l’investimento ci circa 2,1 miliardi di euro nella mobilità elettrica in Cina. Di tale somma, un miliardo di euro sarà utilizzato per portare dal 50% al 75% la partecipazione della casa nella joint venture per la mobilità elettrica con la cinese Jac Motors mentre i restanti 1,1 miliardi di euro saranno investiti in Gotion High-Tech, produttore di batterie elettriche con sede a Hefei, diventandone il suo maggiore azionista.
 
Dall’altra parte dell’Oceano, Ford, Bedrock e Bosch stanno invece esplorando la tecnologia avanzata per la guida autonoma a Detroit, finalizzata alla semplificazione del parcheggio. Le tre società hanno avviato un progetto sperimentale utilizzando prototipi su base Ford Escape in grado di guidare e parcheggiare in modo autonomo all’interno dell’Assembly Garage di Bedrock a Detroit, utilizzando l’infrastruttura intelligente Bosch. Da segnalare che questa è la prima soluzione per il parcheggio autonomo negli Stati Uniti, grazie alla quale il veicolo si parcheggia da solo all’interno dell’area appositamente allestita. La sperimentazione interesserà il quartiere di Corktown, in cui si trova il nuovo distretto di innovazione della mobilità di Ford, allestito ad hoc per lo sviluppo, i test e il lancio di nuove soluzioni in grado risolvere le sfide del trasporto urbano, preparandosi così a una mobilità sempre più connessa e autonoma.

“Siamo alla ricerca continua di opportunità per espandere la nostra soluzione di assistenza alla guida Ford Co-Pilot360 – ha dichiarato Ken Washington, chief technology officer di Ford Motor Company – La collaborazione con Bosch e Bedrock è anche in linea con la nostra visione del futuro, che include veicoli sempre più autonomi, consapevoli di ciò che li circonda”. Entrando più nel dettaglio, il progetto sperimentale si svolgerà al piano terra dell’Assembly Garage di Bedrock, sede della riqualificazione residenziale nel quartiere di Corktown con un approccio in linea con la visione di Bedrock di combinare aree storiche con la più recente tecnologia in materia di parcheggio e mobilità. In tal senso un valido esempio è l’attuale installazione del primo parcheggio autonomo del Midwest, che ritira i veicoli nel piano interrato del Free Press Building utilizzando pianali di carico a livello stradale per poi posizionarli all’interno della struttura.
 
“Ci impegniamo a essere in prima fila nelle iniziative legate ai temi del parcheggio e della mobilità a Detroit perché riconosciamo l’importanza dell’interconnessione tra proprietà immobiliari e mobilità – ha spiegato Heather Wilberger, chief information officer di Bedrock – Oltre a ridurre drasticamente i tempi del parcheggio, crediamo che questa soluzione rappresenti il primo passo per portare il parcheggio autonomo nella nostra città, fornendo la massima comodità ai nostri locatari, ai visitatori, al vicinato e ai residenti”. I prototipi Ford Escape operano in modo altamente autonomo attraverso la comunicazione vehicle-to-infrastructure (V2I) grazie all’infrastruttura di parcheggio intelligente di Bosch.
I sensori presenti nell’infrastruttura riconoscono e localizzano il veicolo, in modo da guidare la sua manovra di parcheggio, inclusa la capacità di evitare i pedoni e gli altri ostacoli. Se l’infrastruttura rileva qualcosa durante la marcia del veicolo, può fermarlo immediatamente. Quando arriva al parcheggio, il guidatore lascerà il veicolo in un’area prefissata e, tramite un’app per smartphone, autorizzerà la successiva fase di parcheggio autonomo. Inoltre, i conducenti potranno utilizzare l’app anche per richiedere la riconsegna del veicolo nell’apposita area di ritiro, accelerando così i tempi di consegna ed evitando di dover andare alla ricerca del veicolo una volta tornati al garage. “Per Bosch, il servizio di parcheggio autonomo – ha dichiarato Mike Mansuetti, presidente Bosch in Nord America – riunisce la nostra profonda esperienza cross-domain nel campo della mobilità e degli edifici smart per offrire una soluzione infrastrutturale intelligente che migliori la vita di tutti i giorni”.Fonte www.repubblica.it

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