Dopo una dura battaglia, a colpi di decreti del re, e di dure, anzi durissime opposizioni, anche in Arabia Saudita le donne possono guidare. Ora però la patente di guida, e quella di emancipazione, le due cose vanno a braccetto, arriva con il supporto delle istruttrici di guida italiane: l’Unione Nazionale Autoscuole e Studi di consulenza automobilistica cerca volontarie con cinque anni di esperienza per insegnare a Riad. La paga? Di grande livello: 4.500 dollari al mese spese di viaggio e alloggio a carico degli organizzatori, per un percorso di formazione molto selettivo perché masce in collaborazione con GDC (Global Driving Standards Certification) e EYWA (Consultancy Services).
Donne che insegnano alle donne. Quasi il massimo a proposito di rivoluzione culturale, anche perché le istruttrici arriveranno da mezzo mondo. “Il Paese sta vivendo una transizione storica e le donne sono chiamate a dare il loro contributo nella formazione alla guida – spiega infatti Manuel Picardi, Segretario generale EFA (Federazione delle autoscuole europee) e delegato UNASCA – e chi andrà a insegnare avrà l’occasione di contribuire all’accelerazione del processo di emancipazione delle donne saudite. Le prime istruttrici di guida europee che partecipano al progetto arrivano da Francia e Olanda. Nei prossimi mesi ci aspettiamo una congrua partecipazione anche da parte delle nostre colleghe italiane, che non sono seconde a nessuno”. Di certo è paradossale che in Arabia Saudita ci siano stipendi così alti per istruttori e che qui da noi chi isegna scuola guida è quasi disperato per via dei rallentamenti associati alla pandemia e della carenza di lavoro: in Italia non ci sono esami di guida, gli allievi non guidano ed il sistema è bloccato. Non è un caso che Piacardi abbia già ricevuto diverse richieste d’interessamento da parte di istruttori italiani per partecipare al progetto… “Al momento – spiega però il delegato Unasca – diamo la precedenza alle donne, il loro coinvolgimento in questo momento storico è determinante per la buona riuscita del progetto. In un secondo tempo ci attiveremo per il reclutamento degli istruttori uomini”. Vedremo come finirà. Di certo la rivoluzione è annunciata.
Fonte www.repubblica.it