ROMA – Le immatricolazioni di autovetture elettriche sono cresciute da gennaio 2020 e hanno continuato una tendenza al rialzo a maggio 2020 dopo un calo significativo ad aprile 2020 a causa della pandemia da Covid-19, e anche le norme più severe sugli standard delle emissioni di CO2 hanno dato una spinta al mercato europeo delle autovetture elettriche dello scorso anno. Ora, una nuova analisi dell’European Alternative Fuels Observatory (Eafo) mostra come sia ancora necessario un grande sforzo da parte dell’Unione europea, dei suoi Stati membri e dei governi regionali e locali per accelerare la transizione verso le auto elettriche e per raggiungere il traguardo del “Green Deal” europeo di un milione di punti di ricarica pubblici entro il 2025.
Nell’ultimo rapporto pubblicato dall’Eafo, i dati risalgono alla fine del 2020 e segnano la presenza di poco meno di 287.000 punti di ricarica pubblici in Europa, anche al di là dell’Ue e corrispondono a un aumento di quattro volte rispetto al 2015 (67.000 punti di ricarica), anche se la distribuzione dei punti di ricarica è poco uniforme: cinque dei 32 Paesi esaminati ospitano il 73% di tutti i punti di ricarica pubblici. I Paesi Bassi sono in testa con 66.400 punti di ricarica pubblici, seguiti da Francia (poco più di 46.000), Germania (circa 44.500), Regno Unito (circa 33.300) e Norvegia (poco più di 18.500). Considerando solo i 27 Stati membri dell’Ue, l’80% di tutti i punti di ricarica pubblici, che contano 226.000 unità, si trovano nei Paesi Bassi, in Francia, Germania, Italia e Svezia.
L’analisi quindi sottolinea come per l’Ue ci sia ancora molto lavoro da svolgere per raggiungere l’obiettivo stabilito di un milione di punti di ricarica pubblici entro il 2025, poiché l’attuale stato di espansione ha raggiunto soltanto il 23% di questo obiettivo. Lo studio mette anche in relazione il numero di punti di ricarica nei singoli Paesi in riferimento alla superficie del Paese e alla densità locale di auto elettriche. In media, l’Eafo calcola 13 punti di ricarica pubblici per 100 chilometri quadrati per l’intera Europa (32 Paesi considerati, inclusi Gran Bretagna e Paesi Efta Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera).
La distribuzione varia notevolmente e la Germania è relativamente vicina alla media con 12 punti di ricarica ogni 100 chilometri quadrati, mentre i Paesi Bassi hanno decisamente il valore migliore (160 per 100 chilometri quadrati), seguiti da Liechtenstein e Lussemburgo (rispettivamente 44 e 41 per 100 chilometri quadrati). Infina, Bulgaria, Croazia, Cipro, Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania e Slovacchia hanno meno di due punti di ricarica ogni 100 chilometri quadrati. Nell’analisi dell’Eafo, come ulteriore indicatore, viene preso in considerazione anche il numero di veicoli elettrici per punto di ricarica: l’Islanda ha il rapporto più basso con 39 veicoli elettrici per punto di ricarica pubblico, seguita da Portogallo (26: 1), Malta (25: 1) e Norvegia (24:1), mentre paesi come Francia, Spagna e Svizzera variano da nove a undici auto elettriche per punto di ricarica pubblico a cui si contrappongono Croazia, Lettonia e Liechtenstein con un rapporto di 3: 1. (m.r.)
Fonte www.repubblica.it