ROMA – Non solo veicoli elettrici per una mobilità più sostenibile. Seppure il mercato automotive appare attualmente concentrato sulla transizione elettrica, per via delle sue caratteristiche che ne permettono una più immediata diffusione di massa, non mancano le soluzioni alternative. E’ il caso della Galileo Technologies, azienda argentina leader mondiale nelle tecnologie di gas naturale che dopo trenta anni di ricerca ha presentato una nuova stazione di rifornimento di idrogeno compatta. A differenza di altre analoghe strutture, la nuova stazione promette tempi di rifornimento rapidi in appena tre minuti, rendendola di fatto molto competitiva rispetto ad altre soluzioni “green” come quella elettrica.
Riferendosi chiaramente a un modulo a idrogeno e per distinguerla delle sue simili a gas, al quartier generale hanno deciso di chiamarle la nuova stazione “H-Patagonia”. Il sistema compatto è in grado di offrire compressione, stoccaggio e rifornimento di idrogeno per veicoli leggeri, flotte di autobus, camion, barche e altri mezzi a celle a combustibile. Secondo i dati diffusi dalla Galileo Technologies la stazione mette a disposizione degli utilizzatori due ugelli di erogazione per l’idrogeno compresso a 35 e 70 megapascal (MPa).
“Abbiamo visto come i costi delle celle a combustibile si sono più che dimezzati negli ultimi anni e sono ora vicini al 3 per cento dei valori del 2005, mentre la loro durata e le loro prestazioni hanno raggiunto nuovi livelli record. – ha dichiarato Osvaldo del Campo, ceo di Galileo Technologies – Anche se c’e’ ancora molto da sviluppare in particolare con riferimento all’industria automobilistica per ottimizzare i costi, uno dei principali ostacoli tra i consumatori e i veicoli a celle a combustibile è l’assenza di infrastrutture per il rifornimento di idrogeno. Solo rimuovendo le barriere per i consumatori saremo in grado di sviluppare la massa critica di domanda che metterà i veicoli a celle a combustibile sulle strade e che, a sua volta, giustificherà una maggiore produzione di idrogeno”.
Insomma, se attualmente l’infrastruttura di ricarica rappresenta un forte ostacolo alla reale diffusione di massa dei veicoli elettrici, per quelli alimentati a idrogeno la strada da fare è ancora molto lunga. (m.r.)
Fonte www.repubblica.it