ROMA – Otto persone decedute e 131 sinistri gravi, di cui 41 con feriti ricoverati in prognosi riservata. Sono questi i dati allarmanti relativi ai primi otto mesi dell’anno registrati dall’”Osservatorio monopattini” curato dall’Associazione sostenitori amici della polizia stradale. Una situazione decisamente preoccupante a cui i maggiori operatori del settore stanno cercando di porre rimedio. E’ il caso della Helbiz, società di micromobilità newyorkese presente in 35 città del mondo, che sta ottenendo un notevole successo con la sua nuova iniziativa denominata “Principiante”. L’adozione della modalità che limita la velocità del monopattino a 15 km/h per le prime tre corse dell’utente, è frutto di uno studio americano della Austin Public Health, in collaborazione con il Dipartimento trasporti di Austin. La ricerca infatti, ha evidenziato come circa il 30% degli incidenti avviene durante la prima corsa, ovvero la prima volta che viene utilizzato il monopattino, e il 63% durante le prime corse, per un dato totale che porta al 93% il tasso di incidentalità nelle prime volte di utilizzo del monopattino.
“La velocità di 15 km/h permette di prendere dimestichezza con il nuovo mezzo e di utilizzarlo secondo le norme di legge e il buon senso, sia in termini di viabilità che di parcheggio – spiegano alla Helbiz – Dopo un’iniziale reticenza gli utilizzatori neofiti del monopattino elettrico hanno capito che l’iniziativa è finalizzata all’aumento della sicurezza di chi guida e di tutti gli altri utenti della strada. Inoltre, tutti i nostri mezzi sono dotati di assicurazione e, in ogni città dove opera, l’azienda lavora al fianco delle forze dell’ordine per garantire il massimo della sicurezza”. La modalità “Principiante”, si affianca a quella digitale attualmente attiva che incrocia i dati di geolocalizzazione con la foto del parcheggio corretto effettuata dall’utente, per procedere al blocco del mezzo dopo il suo utilizzo. Insomma, nell’attesa dei necessari adeguamenti legislativi, ben vengano le iniziative della case costruttrici e delle società di sharing. (maurilio rigo)
Fonte www.repubblica.it