ROMA – Undici mesi per superare la soglia di un milione di km percorsi. Sono i numeri forniti da Hyundai Hydrogen Mobility relativi alla propria flotta di camion Xcient Fuel Cell, numeri grazie ai quali le emissioni di CO2 si sono ridotte di oltre 631 tonnellate. Da quando ha iniziato a percorrere strade e autostrade, l’esercito composto da 46 camion a idrogeno è riuscito a raggiungere questo traguardo mettendosi al servizio di 25 aziende svizzere operanti negli ambiti di logistica, distribuzione e approvvigionamento dei supermercati.
“Le aziende elvetiche di trasporto e logistica sono convinte che i veicoli commerciali a idrogeno abbiano il potenziale maggiore tra le varie alimentazioni alternative”, ha commentato Jörg Ackermann, Chairman della H2 Mobility Switzerland Association. “Le compagnie membro non si fermano alla semplice introduzione dei camion fuel cell, hanno grandi aspettative nei confronti dell’idrogeno come fonte di energia con un grande potenziale per il futuro, e credono che proprio l’idrogeno sarà la chiave per la transizione all’energia pulita”.
La versione 2021 di Xcient Fuel Cell ha un nuovo design della griglia frontale ed è proposto nelle configurazioni rigide 4×2 o 6×2. Sono 140 le unità del modello 2021 che saranno consegnate in Svizzera entro la fine di quest’anno, mentre la flotta crescerà fino alle 1.600 unità entro il 2025.
Hyundai Hydrogen Mobility (HHM ) è nata grazie alla joint venture on l’azienda elvetica H2 Energy. HHM noleggia i camion ad operatori di veicoli commerciali con uno schema pay-per-use che include anche la fornitura di idrogeno. In questo modo, un ulteriore vantaggio per le flotte consiste nell’adozione dei camion di Hyundai senza la richiesta investimenti iniziali.
“HHM pianifica di fare ingresso in altre nazioni europee nel corso dell’anno prossimo”, spiega il Ceo Mark Freymüller. “La Germania e i Paesi Bassi sono i più probabili, ma abbiamo riscontrato un grande interesse da quasi tutti i paesi in Europa. L’ultima spinta di Hyundai metterà maggiore pressione sulle realtà locali, che stanno sviluppando i loro piani per l’idrogeno”. (f.p.)
Fonte www.repubblica.it