ROMA – Il 2020 si è concluso con un segno positivo per il settore della camperistica in Italia. Le immatricolazioni di camper nuovi – nel periodo dal 1 gennaio al 31 dicembre 2020 – sono state 6.545, ovvero il 7,44% in più rispetto allo stesso periodo del 2019. Superato anche il fermo fabbrica primaverile causato dalla pandemia, incrementando dell’1% – su base annuale gennaio-dicembre – il numero di camper prodotti nell’anno precedente. In termini assoluti è stata superata la soglia delle 20.000 unità prodotte, di cui oltre l’80% è destinato all’esportazione, soprattutto verso la Germania. Particolarmente rilevante l’andamento nelle immatricolazioni di camper furgonati, piccoli e maneggevoli, quasi una seconda auto
Positive anche le prospettive per il 2021. “I nostri indicatori ci dicono che la domanda resterà alta – dichiara Simone Niccolai, Presidente dell’Associazione Produttori Caravan e Camper – e non solo per motivi di sicurezza sanitaria legati alla pandemia. I concessionari stanno preordinando a livelli sostenuti. Siamo quindi molto fiduciosi nell’andamento delle vendite per il 2021”.
Il settore produttivo della camperistica italiana – che si concentra nella cosiddetta “camper valley” toscana, tra le provincie di Siena e Firenze – dà lavoro a 7.000 addetti, fra diretti ed indiretti. Il settore fattura direttamente più di 900 milioni di Euro, oltre ad alimentare un fatturato importante per i fornitori della filiera, la maggior parte dei quali italiani; tra questi alcune aziende fornitrici lavorano quasi esclusivamente per la camperistica.
Fonte www.repubblica.it