ROMA – Stella Vita è un prototipo, sicuramente avveniristico ma ancora difficile da considerare come un veicolo d’uso comune, eppure con grandi potenzialità verso questa soluzione “full electric”. Già in passato ci aveva provato la Knaus-Tabbert, con il suo E.Power Drive, un veicolo per il tempo libero totalmente eco-compatibile, Si trattava, nella sostanza, di un camper semintegrale a trazione elettrica, ma che aveva anche un motore termico rotativo Wankel per la ricarica delle batterie. Questo prototipo, però, aveva messo in risalto tutte le difficoltà di trasformare un camper tradizionale e renderlo totalmente elettrico.
Stella Vita, invece, nasce da una ridefinizione totale del concetto di camper elettrico eco-compatibile. Realizzato dal Solar Team Eindhoven della Technical University of Eindhoven (Olanda), prova a unire l’autovettura ad energia solare con un veicolo dall’impronta più ricreazionale. Insomma, mette insieme l’idea di un camper con tetto a soffietto e quella di un carrello tenda, il tutto su un unico chassis.
Le dimensioni del veicolo sono generose, proprio perché c’è bisogno di un tetto che contenga i pannelli solari. Il soffietto si alza e trasforma l’autovettura in un camper, con sala pranzo, letto matrimoniale, bagno con doccia e un piccolo frigorifero. Il tetto solare poi, si apre a tenda, offrendo anche due ulteriori pannelli fotovoltaici che allo stesso tempo diventano tendalini rigidi per ripararsi dal sole o da eventuali piogge. In tutto, l’area fotovoltaica vera e propria equivale a circa 17,5 metri quadri di pannelli solari.
Proprio questi pannelli solari dovrebbero permettere un’autonomia del veicolo di circa 730 km (nelle giornate di pieno sole, perché il camper ha solo una ridotta disponibilità di batterie per l’accumulo di energia). La prova “su strada” avverrà a breve: un viaggio dalla sede dell’azienda che lo produce fino alla punta più a sud della Spagna. Vedremo se il sistema reggerà all’esperienza, aprendo così un nuovo fronte per il futuro dei viaggi eco-sostenibili.
Fonte www.repubblica.it