Scandalo in Inghilterra almeno tra gli amanti dei motori e della velocità per il destino appena ufficializzato del Rockingham Motor Speedway, l’ovale più veloce d’Europa, costruito nella contea del Northamptonshire, 150 km a nord di Londra. Un nome che probabilmente a molti non dirà nulla ma che si riguarda un monumento delle corse, un esperimento di portare le gare degli ovali americani in Europa, iniziativa evidentemente fallita e che ora diventa il più grande deposito europeo e piattaforma logistica di automobili usate della Gran Bretagna.
La costruzione dell’ovale di Rockingham è incominciata nel 1999 ed è stato inaugurato due anni dopo, dalla Regina Elisabetta II il 26 maggio 2001. Il circuito doveva essere la testa di ponte per promuovere le corse delle speedway statunitensi in Europa ma prudentemente era stato pensato come circuito polifunzionale con 13 configurazioni, così da poterlo utilizzare per qualsiasi tipo di gara dalle auto da corsa al rally, dal turismo alle moto, con un tracciato principale (quello ovale) lungo 1,48 miglia (2,37 Km), largo 18,3 metri e con un angolo massimo di sette gradi, oltre a quattro tribune per 52.000 spettatori e un palazzo per i servizi, la ristorazione e l’ospitalità. Insomma, un circuito all’avanguardia ma che ha puntato probabilmente su uno sport che nel Vecchio Continente non ha attecchito.
E infatti, dopo la prima Rockingham 500 che si tenne nel week-end del 20-22 settembre 2001, una tappa ufficiale del CART (Championship Auto Racing Teams) con i team statunitensi che si trasferirono al di qua dell’Atlantico ma con l’attenzione di europei e americani tutta rivolta agli attentati dell’11 settembre, appena avvenuti, non fu un gran successo. Anzi, ci furono pure problemi per il trasferimento delle auto e dei team ma alla fine la gara si disputò. Anzi, in quell’occasione Tony Kanaan nella sua Lola-Ford Champ Car fece registrare il record europeo su giro, alla velocità media di 346,648 km/h. Nel settembre dell’anno successivo il CART tornò sul circuito per la seconda edizione che di fatto fu anche l’ultima. E da allora il circuito nato per uno sport che non ha sfondato nel vecchio Continente ha vivacchiato fino al 24 novembre 2018, giorno delle ultime gare ufficiali disputate nel circuito.
Adesso per il circuito più veloce d’Europa, si apre una nuova meno spumeggiante storia. Per 80 milioni di sterline infatti la struttura e il suo territorio circostante di oltre 80 ettari è stato acquistato dalla Constellation Automotive che controlla i siti di vendite di auto usate Cinch e WeBuyAnyCar. Il nuovo proprietario non punta a nessun rilancio ma utilizzerà lo spazio e le strutture per il suo nuovo centro logistico e per la piattaforma dove confluiranno tutte le vetture usate acquistate dall’operatore per essere revisionate e messe a punto per la vendita sui due siti. Secondo i numeri che ha fornito Constellation, la struttura potrà ospitare fino a 50 mila veicoli contemporaneamente e verranno creati 500 posti di lavoro. Per gli amanti delle competizioni motoristiche però, si chiude definitivamente quello che è stato seppur per breve tempo, un monumento della velocità.
Fonte www.repubblica.it