ROMA – Una pioggia di nuovi modelli elettrici, partnership con il principali interpreti del settore, un ecosistema elettrico compatto nel nord della Francia, e una megafactory per i motori elettrici in Normandia: sono solo alcuni dei pilastri della strategia Renault per l’abbattimento dei costi dei veicoli elettrici. Entro il 2030 il Gruppo francese prevede di produrre fino a un milione di veicoli elettrici nell’ambito dell’Alleanza, lanciare dieci nuove vetture elettriche, dalle auto urbane a prezzi competitivi fino ai modelli sportivi top di gamma, riuscendo a dimezzare gli attuali costi elevati delle principali componenti. Insomma, sarà un’accelerazione imponente che coinvolgerà tutta la catena di produzione con una particolare attenzione al ciclo vitale completo dell’auto: dall’uscita dalla catena di montaggio, alle soluzioni di stoccaggio dell’energia con il riutilizzo delle batterie delle vetture a fine vita, fino al riciclo dei preziosi elementi che le compongono. Nel campo delle batterie, uno degli elementi più costosi di un veicolo elettrico, Renault grazie alle partnership con St Micro-electronics, Whylot, Lg Chem, Envision Aesc e Verkor, prevede di ridurre i costi del pacco batteria del 60%, per scendere al di sotto dei 100 dollari/kWh nel 2025 e, successivamente, al di sotto degli 80 dollari/kWh nel 2030, aprendo la strada alla tecnologia delle batterie a stato solido.
Per quanto riguarda il motore elettrico, il Gruppo (primo costruttore a sviluppare completamente in casa un’unità elettrica) integrerà progressivamente nuovi miglioramenti tecnologici a partire dal 2024 sul suo propulsore sincrono a rotore avvolto e sarà il primo fabbricante a produrre un motore elettrico a flusso assiale su vasta scala a partire dal 2025. Per l’ottimizzazione di tutti i gruppi motopropulsori la casa ha stretto vari accordi strategici come, ad esempio, con la start-up francese Whylot e sta lavorando alla realizzazione un gruppo più compatto “all-in-one” che racchiude motore elettrico, riduttore ed elettronica di potenza in una singola unità con una riduzione del 45% del volume complessivo. I miglioramenti toccheranno anche le piattaforme Cmf-Ev, dedicata ai segmenti C e D, e Cmf-Bev per il segmento B che, secondo la casa, sarà capace di abbattere il costo del 33% rispetto all’attuale generazione della citycar Zoe.
Proprio in tal senso, Philippe Brunet, direttore Alleanza motorizzazioni e ingegneria veicoli elettrici, ha specificato che “il prezzo corretto per un veicolo elettrico di segmento B sarebbe lo stesso prezzo di un veicolo termico di segmento B. Questo quindi al netto degli incentivi che sappiamo essere diversi tra un Paese e l’altro”, mentre per quanto riguarda l’agognato “sorpasso” delle vendite elettriche su quelle tradizionali “dipenderà dalla politica – ha aggiunto Brunet – forse vi arriveremo intorno al 2035, poco prima o poco dopo”. Fulcro della strategia di elettrificazione del marchio della losanga sarà “Renault ElectriCity”, struttura iper tecnologica situata nel nord della Francia che riunisce i tre stabilimenti di Douai, Maubeuge e Ruitz, collegata ai vari satelliti delle partnership e dei fornitori, che si pone come obiettivo la realizzazione di veicoli elettrici “made in France”. I primi frutti della nuova strategia del Gruppo si concretizzeranno nella Mégane E-Tech Electric, l’iconica R5 elettrica, la rivisitazione in chiave a batteria dell’intramontabile “4ever”, e nelle sportive del brand Alpine. (m.r.)
Fonte www.repubblica.it