ROMA – È di nuovo allarme incentivi. Secondo costruttori e concessionari starebbe già terminando lo stanziamento destinato alla quarta fascia, quella delle vetture che emettono da 91 a 110 g/km di CO2, la più numerosa per numeri e modelli (tanto per fare qualche esempio rientrano in questa fascia le Fiat 500 e Panda benzina e Gpl, la Ford Fiesta e la Puma ibrida e la Renault Clio).
Dopo appena tre giorni lavorativi, infatti, dei fondi allocati nella fascia delle vetture che emettono da 91/110 g/km di CO2, la più numerosa, sono rimasti 30 milioni di euro dei 100 iniziali.. Nella terza fascia (61/90 g/km di CO2) ci sono inceve ancora 120 milioni dei 150 allocati quindi una media corretta per poter gestire i prossimi 4 mesi. Lo stesso vale per le fasce 0-20 e 21-60 dove i fondi sono sufficienti per gestire il periodo settembre – dicembre.
Di qui la richiesta precisa e urgente di rifinanziare la quarta fascia. “L’incentivo alla rottamazione – dice Gaetano Thorel capo di Psa Italia che rappresenta i marchi Peugeot, Citroen, DS e Opel – ha dimostrato immediatamente che l’azione è corretta con le vendite che ad agosto sono tornate al livello del 2019 (-0,4 per cento), a dimostrazione che un’azione mirata e verticale su un settore strategico come l’automobile sta immediatamente dando i risultati sperati”.
“I consumatori hanno immediatamente riconosciuto la validità delle offerte combinate fra incentivi statali e incentivi delle case – dice Fabrizio Faltoni, numero uno di Ford Italia – ed hanno quindi deciso di sostituire l’auto. La fascia di incentivazione che ne ha maggiormente beneficiato è stata proprio la quarta, quella relativa a vetture con emissioni di CO2 comprese fra i 90 e i 110 grammi per km. È qui che, per il loro acquisto, i consumatori hanno trovato le migliori soluzioni in termini di rapporto qualità prezzo ma anche di varietà di scelta. Purtroppo, e questa è la nota dolente, i soldi stanziati dal Governo per questa fascia visto l’andamento dei contratti di agosto (+50%) sono praticamente già terminati”.
E adesso? “Per ora i consumatori – conclude Faltoni – per poter beneficiare degli incentivi statali, dovranno o rivolgersi a vetture decisamente più care oppure accontentarsi di una scelta di modelli ridotta”. Motivo per cui è scesa in campo anche l’Unrae, l’associazione dei costruttori esteri chiedendo al governo di consentire il travaso di fondi tra la terza e la quarta fascia oppure di rifinanziare la fascia con risorse ancora non impiegate. E se queste non fossero sufficienti, sia per la fascia 60-90 che per quella 90-110 basterebbe restringere gli incentivi alla rottamazione per concentrare le risorse sullo svecchiamento del parco circolante, il primo obiettivo da raggiungere per ridurre l’impatto ambientale. Insomma, la partita degli incentivi ricomincia. Fonte www.repubblica.it