ROMA – Come prima e forse anche peggio. Terminato l’effetto pandemia che ha visto la drastica riduzione della mobilità sulla rete stradale nazionale la curva degli incidenti, con il relativo numero di vittime, è ritornata a salire in modo preoccupante. A lanciare l’allarme è stato il convegno promosso dall’Associazione sostenitori ed amici della polizia stradale denominato “Sicurezza stradale sul territorio, bene da tutelare oppure no?”. “Nel post pandemia si è registrata una sinistrosità molto grave specie sulle strade statali e provinciali – ha sottolineato Giordano Biserni, presidente Asaps – Nel solo periodo estivo l’Osservatorio Asaps ha registrato il decesso immediato di 59 ciclisti e 64 pedoni. Aggiungiamo poi i dieci morti da inizio anno per incidenti sui monopattini”.
La paura di poter rimanere contagiati dal virus sui mezzi pubblici inevitabilmente affollati con il ritorno progressivo ritorno alla normalità, ha poi spinto il ricorso al mezzo privato per tutti gli spostamenti e se da un lato c’è stato il positivo incremento della mobilità ciclistica dall’altro c’è stato l’aumento dell’utilizzo dell’auto con le relative conseguenze.
“Vi sono i 196 motociclisti morti nei soli fine settimana da giugno a settembre – ha aggiunto Biserni – E poi i 16 bambini morti sulle strade nella appena trascorsa estate, 25 da inizio anno. Sul versante della sicurezza stradale, così come avviene da trent’anni a questa parte, mai verrà meno il nostro impegno”. La preoccupazione dell’associazione, che ha ispirato la denominazione del convegno, arriva poi dalla dismissione di distaccamenti e reparti che fanno venire meno la già precaria presenza delle forze dell’ordine sulla rete stradale secondaria.
“Abbiamo scelto una domanda retorica e un po’ provocatoria – ha spiegato il presidente Asaps – per ribadire che certamente per noi è un bene da tutelare, evitando decisioni dannose come la recente chiusura del distaccamento di Rocca della Polizia Stradale, dopo 62 anni di onorato e apprezzato servizio, e oltre una decina di altri reparti. Non c’è stato niente da fare, Burocrazia batte Politica 3 a zero. Per risparmio? Quale risparmio, se a Rocca lo Stato non pagava neppure l’affitto? Ma ci si rende conto che per ogni vita salvata sulle strade la Sanità e lo Stato risparmierebbero mediamente un milione e 503.990 euro?”. (maurilio rigo)
Fonte www.repubblica.it