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Indagine Doxa, la riscossa dell’auto condivisa. Ecco come sarà la mobilità fra 10 anni

ROMA – Se oggi, complice la paura del Covid, persiste ancora una certa reticenza ad utilizzare mezzi di trasporto condivisi (attualmente solo 3 Italiani su 10 dichiarano di far ricorso ai servizi di car sharing), il trend si inverte decisamente guardando al prossimo decennio, con un forte incremento delle formule alternative di mobilità: più di 6 Italiani su 10 (62%) si dichiarano pronti alla shared mobility; 4 su 10 (40%) ad utilizzare mezzi diversificati in base alle esigenze di movimento; il 36% si mostra disposto anche ad avvalersi esclusivamente di mezzi ecologici, mentre 9 su 10 sognano carburanti 100% green. E i più inclini al cambiamento sono i giovanissimi dai 18 ai  25 anni (66%).

A rivelarlo è una ricerca BVA-Doxa per l’Osservatorio “Change Lab, Italia 2030” realizzato dalla francese Groupama Assicurazioni, tra i principali player del settore assicurativo in Italia, che ha voluto indagare i principali trend che entro il 2030 cambieranno le abitudini di mobilità degli italiani. Abitudini che 1 Italiano su 2 (53%) si dice pronto a rivedere sostanzialmente. Anche se per l’85% degli intervistati la macchina “di famiglia” continuerà ad essere un bene irrinunciabile (oggi lo è per il 93%) e 6 su 10 non smetteranno di usare quotidianamente l’auto di proprietà. Che non sarà più però la prima scelta per gli spostamenti in città, dove crescerà notevolmente l’uso di biciclette, monopattini, sharing e mezzi pubblici.

Tra 10 anni, infatti, 2 Italiani su 10 (18%) prevedono di non avere a disposizione un unico mezzo di trasporto principale, ma di scegliere di volta in volta il mezzo più congeniale in base allo spostamento che dovranno affrontare. ‘’La mobilità multimodale si annuncia come uno dei trend dei prossimi anni  – afferma l’ad di Groupama Assicurazioni Pierre Cordier – nasce quindi l’esigenza di un’assicurazione multimodale e flessibile, che segua la persona in tutti i suoi spostamenti (a piedi, con veicoli di proprietà o in sharing) e non più il singolo mezzo: 3 Italiani su 10 la sottoscriverebbero subito. Soprattutto i giovani che la preferirebbero nel 37% dei casi. Su questa linea, a breve Groupama presenterà una soluzione assicurativa adatta a ogni tipo di esigenza’’. Nelle previsioni degli intervistati comunque la macchina “di famiglia” tra 10 anni sarà ancora tra i mezzi generalmente più utilizzati (76%), precedendo le bici di proprietà (23%) e i mezzi pubblici (15%). Insomma, l’auto rimarrà sì un mezzo comodo e talvolta necessario, ma non per forza quello scelto per qualsiasi tipo di spostamento. Per esempio riprenderà quota il servizio di car-sharing.

Secondo i dati dell’Osservatorio Groupama, la percentuale del campione che pensa di usare abitualmente questo servizio nei prossimi 10 anni sale al 62%, contro l’attuale 29%. Anche lo scooter sharing (oggi adoperato dal 12% del campione) e il bike sharing (21% con un picco del 28% nelle grandi città), tra 10 anni saranno rispettivamente scelti da 3 italiani su 10 e da circa 1 Italiano su 2. I più propensi a far ricorso alla mobilità condivisa sono i giovani tra i 18 e i 34 anni e gli uomini in maggior numero rispetto alle donne. Cresce inoltre l’attenzione verso la micromobilità. Almeno 1 su 2 degli interpellati conferma di possedere oltre all’auto anche una bici e/o un monopattino, “muscolari” o elettrici. Anche se la diffusione dei mezzi di mobilità leggera sul territorio risulta fortemente disomogenea: si va dal 65% del nord Italia al 38% del sud e Isole, passando per un 50% del centro. Su un dato però gli italiani sono tutti d’accordo: la necessità di una mobilità green. Come ottenerla? Secondo il 35% limitando al massimo o addirittura abolendo l’uso di veicoli inquinanti in città; per il 36% utilizzando solo mezzi di trasporto ecologici e per 3 Italiani su 10 (29%) facendo ricorso alla mobilità multimodale per gli spostamenti: più mezzi e forme di trasporto, anche condivise, e meno inquinanti. I più propensi alla multi-modalità (37%) sono al centro Italia, mentre nel nord-ovest preferiscono dire addio all’auto nei centri urbani (39%).

Tra i cambiamenti desiderati in città nei prossimi 10 anni, circa 1 intervistato su 2 (48%) indica un aumento di piste ciclabili e una maggiore presenza di mezzi pubblici (47%). 1 su 3 vorrebbe  parcheggi nascosti alla vista (33%) o il divieto della circolazione per ridurre lo smog cittadino (30%). Il 52% dei giovani vorrebbe un maggior numero di piste ciclabili e il 32% anche più postazioni di bike sharing. La quasi totalità del campione, invece, si aspetta l’adozione di carburanti 100% ecologici (89%) e automobili full electric (81%). C’è anche un 38% di intervistati che auspica una totale scomparsa dell’auto di proprietà a favore delle sole auto condivise. E tra le innovazioni futuristiche più apprezzate, ci sono l’auto a guida autonoma e la possibilità di disporre di auto capaci di allungarsi o accorciarsi in base alla disponibilità di parcheggio (42%).

Fonte www.repubblica.it

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