ROMA – Un team di ingegneri britannici ha sviluppato un veicolo elettrico funzionante con componenti stampati in 3D da materiali riciclati. Il veicolo può raggiungere una velocità di circa 72 chilometri all’ora. Si tratta di una buggy chiamata Chameleon, che è alimentata a batteria e pesa 150 chili, non produce emissioni ed è circa un terzo delle dimensioni di un’auto media. E’ dotata di un solo sedile monoposto. La società di ingegneria Scaled con sede a Swindon, GB, ha costruito il veicolo, il primo del suo genere in Europa, in soli tre mesi con 10.000 sterline. Il team afferma che il veicolo è facilmente personalizzabile e potrebbe essere ridisegnato per diversi usi. E’ stato costruito utilizzando un telaio realizzato con plastica riciclata super resistente stampata in 3D. Con questo metodo, secondo gli sviluppatori, è possibile produrre una buggy ogni due giorni.
Il nome, Chameleon (Camaleonte), è stato scelto per sottolineare l’adattabilità del veicolo, ha spiegato il direttore generale David Speight. “Il sistema che utilizziamo per realizzare il telaio è più adattabile di quelli in uso negli impianti automobilistici tradizionale”, ha affermato, “Se hai bisogno di un design diverso possiamo venire incontro alle tue esigenze.” “La maggior parte delle persone fino ad ora non pensava che la plastica fosse abbastanza resistente, ma abbiamo cercato di dimostrare che non è così”, ha aggiunto Speight. “Il fatto che abbiamo realizzato un veicolo stampato su plastica dimostra che il materiale è sufficientemente forte”. Il Chameleon è attualmente sottoposto a diversi test rigorosi. Finora ha mostrato un’autonomia di 30 minuti prima di dover essere ricaricato. A differenza di un’auto elettrica tradizionale che si collega a un caricabatterie, per il Chameleon si rimuove la batteria, la si collega a un punto di carica, quindi la si rimette nel veicolo. Le idee di utilizzo proposte dal team includono un “veicolo pod” che potrebbe portare le persone da una stazione ferroviaria al lavoro su brevi tragitti.
Il nome, Chameleon (Camaleonte), è stato scelto per sottolineare l’adattabilità del veicolo, ha spiegato il direttore generale David Speight. “Il sistema che utilizziamo per realizzare il telaio è più adattabile di quelli in uso negli impianti automobilistici tradizionale”, ha affermato, “Se hai bisogno di un design diverso possiamo venire incontro alle tue esigenze.” “La maggior parte delle persone fino ad ora non pensava che la plastica fosse abbastanza resistente, ma abbiamo cercato di dimostrare che non è così”, ha aggiunto Speight. “Il fatto che abbiamo realizzato un veicolo stampato su plastica dimostra che il materiale è sufficientemente forte”. Il Chameleon è attualmente sottoposto a diversi test rigorosi. Finora ha mostrato un’autonomia di 30 minuti prima di dover essere ricaricato. A differenza di un’auto elettrica tradizionale che si collega a un caricabatterie, per il Chameleon si rimuove la batteria, la si collega a un punto di carica, quindi la si rimette nel veicolo. Le idee di utilizzo proposte dal team includono un “veicolo pod” che potrebbe portare le persone da una stazione ferroviaria al lavoro su brevi tragitti.
Fonte www.repubblica.it