ROMA – Il tempo che macina e ingoia tutto ha fatto il suo lavoro anche sulla Bugatti EB110, l’automobile che al Salone di Parigi del 1991 fu accolta come la vettura stradale più veloce al mondo. Era un 14 settembre di 30 anni fa esatti, quanti ne bastano per farla rientrare nella classificazione di “auto d’epoca”. Tutto nacque da un’idea di Ferruccio Lamborghini e di Paolo Stanzani, che avviarono la progettazione del 12 cilindri allora denominato FL12. Per fare in modo che la vettura sbaragliasse la concorrenza furono necessarie alcuni fattori: anzitutto il gruppo motopropulsore centrale riuniva in un unico corpo il motore, l’innesto a frizione, il cambio, i differenziali centrale e posteriore. Le sospensioni erano previste a flessibilità variabile, il telaio monoscocca era in “honeycomb” e la carrozzeria in alluminio con profilatura fortemente aerodinamica. I serbatoi del carburante erano disposti centralmente.
Il progetto di Stanzani prevedeva dimensioni di 4100-4200 mm di lunghezza e 1850 di larghezza, con un peso che non doveva superare i 1300 Kg. Potenza da raggiungere: 525-550 Cv, erogabili con progressione utilizzabile dai 1000 fino ai 9000 giri/min, per runa velocità che superasse i 330 km orari. Occorreva però distribuire tutti i pesi in posizione baricentrica: non solo il gruppo motore e cambio, ma anche i serbatoi, mentre la potenza doveva essere scaricata a terra su quattro ruote motrici. Lo sviluppo dello stile fu affidato a Marcello Gandini, dalla cui matita sono uscite le vetture più belle della storia dell’automobile, fra cui la Lamborghini Countach.
L’arrivo di Romano Artioli, patron di quella Autexpò Gmbh che acquistò il marchio Bugatti, portò ad alcune modifiche sostanziali della EB110. Al posto delle ruote posteriori scelte da Stanzani, comparvero quelle molto più larghe indicate da Michelin, con la logica conseguenza che fu necessario allargare la vettura da 1800 a 2000 mm. Altra modifica fu quella di commissionare alla Aérospatiale i telai in carbonio, cosa che portò ad un aumento dei costi di produzione. Nonostante ciò, nel 1991 la EB110 era l’auto di serie più veloce del mondo, grazie a prestazioni da Formula Uno: accelerazione sul chilometro, con partenza da fermo, in 21.3 secondi e una velocità massima di 336 orari.
Fonte www.repubblica.it