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La carica che non c’è: solo 339 colonnine a Roma

ROMA – Sono 339 le colonnine di ricarica che a Roma devono soddisfare quotidianamente un parco circolante di circa 6 mila vetture elettriche. Partendo da queste cifre la commissione Mobilità del Comune ha voluto fare il punto della situazione sul piano “Ricariche per i veicoli elettrici”, già approvato dal Campidoglio e in corso di verifica. Attualmente, hanno spiegato i tecnici, il 15% degli utenti di una vettura elettrica si ritrovano senza un proprio punto di ricarica, e circa 300 auto ogni giorno ne cercano uno. Le colonnine preesistenti al piano comunale erano circa 140 a cui si sommano le 209 installate (alcune ancora senza energia), arrivando così a 339 colonnine presenti sul territorio. Secondo le stime, si dovrebbe raggiungere entro breve tempo quota 622 grazie alle 479 autorizzate (tra queste anche le 209 già installate), che sono il risultato di uno screening rispetto alle 950 richieste. Inoltre, è in fase di avvio una conferenza dei servizi per esaminare le circa 200 nuove colonnine richieste dalla società Acea Innovation. Se dovessero essere autorizzate tutte, main questi casi il condizionale è d’obbligo, si potrebbe arrivare a circa 820.
Le difficoltà che si incontrano nell’iter della realizzazione concreta però sono tante, come sottolineato da Stefano Pellegrini, dirigente della Direzione programmazione e attuazione dei piani di mobilità:
“Quando sono arrivato nell’agosto del 2019 – ha spiegato Pellegrini – avevamo conferenze servizi aperte alcune da diversi mesi al termine delle quali abbiamo istruito 950 impianti di ricarica. Ma poi, in fase del regolamento, abbiamo riscontrato varie difficoltà e delle 950 colonnine solo 479 sono state ritenute realizzabili, mentre 471 no. I motivi? Fondamentalmente perché molte sarebbero state installate in aree sensibili per il contesto storico”. In una città come Roma, ricca di monumenti a cielo aperto, le Soprintendenze hanno bloccato la realizzazione moltissime di queste strutture di ricarica. “Anche per questo – ha aggiunto il direttore – è in corso un progetto di revisione del regolamento, e nella bozza in lavorazione abbiamo concordato una serie di requisiti con le Soprintendenze in modo che l’operatore potrà sapere come e dove installare l’impianto”. Al momento sono due gli operatori, Enel X e Acea Innovation, che si sono attivati per l’installazione delle colonnine e lo scorso agosto Acea ha inviato richieste per 200 nuovi impianti. “Enel X ha chiesto maggiore flessibilità da parte delle Soprintendenze – ha dichiarato Angelica Carnelos, manager della società di energia – Comprendiamo il loro lavoro di tutela ma una colonnina non è così invasiva e proprio il centro di Roma è quello che necessita di questo tipo di infrastrutture di ricarica. Noi avevamo presentato 600 richieste, 540 classiche e 60 fast, con importanti investimenti. Ma come già detto molte, ovvero il 40%, ci sono state rifiutate. Quindi ben vengano le linee guida delle Soprintendenze, ma che non siano nuovi vincoli”.
 

“Gli obiettivi che ci siamo dati sono molto sfidanti – ha ammesso Luca Cerimele, tecnico dell’assessorato alla Mobilità intervenuto al posto dell’assessore Pietro Calabrese – Abbiamo capito che mettere una colonnina a Roma non è facile, anche perché ogni colonnina è un progetto specifico. Arriveremo a 622 colonnine presenti sul territorio, senza contare quelle contenute nell’ultima conferenza dei servizi. Stiamo riflettendo su come migliorare e l’obiettivo finale è una colonnina di ricarica ogni 1.000 abitanti. Inoltre sta prendendo piede l’idea di creare aree di ricarica di grandi dimensioni”. Secondo questo progetto potrebbero essere quindi realizzate strutture per la ricarica dei veicoli elettrici sul modello dei tradizionali distributori di benzina. “Il Piano è molto innovativo e noi ci crediamo – ha concluso il presidente della commissione, Enrico Stefano –  abbiamo definito un contesto di regole chiaro e snello e all’interno di questo perimetro abbiamo consentito agli operatori di procedere con le loro attività in modo spedito. E questo perché crediamo nella mobilità elettrica che ha un impatto minore sull’ambiente e sulla salute dei cittadini. Il numero delle colonnine ancora non ha raggiunto l’obiettivo ma comunque è in numero ampio”. Insomma nella Capitale gli utenti dei veicoli elettrici non hanno proprio vita facile, senza dimenticare il malcostume derivato dalla sosta selvaggia che non risparmia certo i punti di ricarica riservati alle auto elettriche. (m.r.)Fonte www.repubblica.it

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