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La guida autonoma fa crescere il valore dell’auto del 25 per cento

ROMA – Sorpresa: le auto dotate della tecnologia di guida autonoma resistono meglio, in termini economici, al passare del tempo. E dunque uno dei principali fattori di cui tener conto nel momento in cui stiamo per acquistare un’auto nuova è di accertarsi se abbia o meno una tecnologia di questo tipo.  A decretarlo è una ricerca condotta da Equs Italia – azienda europea nata per creare certificazioni di garanzia del valore nel settore automotive – che è riuscita anche a stabilire che un veicolo dotato di guida autonoma di livello 2 avrà, nel tempo, una valutazione di almeno il 25% in più rispetto alla stessa auto che ne è sprovvista. Non è poco, considerando anche che il mercato dell’usato rappresenta una fetta importante del settore automotive.  A febbraio l’andamento è stato in linea con quello del nuovo, con una flessione del 10% e 303.046 passaggi di proprietà al lordo delle minivolture, contro i 336.634 del febbraio 2020.

Ma numeri a parte e dovendo invece fare un esempio concreto sulla base di TiVale – la certificazione digitale di garanzia del valore offerta appunto da Equs Italia e dedicata ad auto, moto e E-bike fino a oltre 10 anni di vita – una DS 3 Crossback con 45.000 km e dotata di guida autonoma di livello 3 avrà, fra 36 mesi, una valutazione del 11% più alta rispetto a una stessa DS 3 Crossback con guida autonoma di livello 0.  La certificazione di garanzia viene prodotta grazie a sofisticati algoritmi in grado di prevedere il valore dell’auto fino a oltre 10 anni, con il 96% di efficienza.. Questa garanzia è dedicata a consumatori, case costruttrici, finanziarie, concessionari e rivenditori, per proteggere i clienti dalle svalutazioni di mercato. “Conoscere i livelli di guida autonoma e sapere in cosa consistono è importante per tre motivi”, spiega Davide Mistrangeli co-founder di Equs Italia. “Il primo è ovviamente il fattore sicurezza che queste tecnologie offrono al conducente, passeggeri e agli altri automobilisti, riducendo in modo significativo il rischio di incidente; il secondo è legato al valore che queste tecnologie garantiscono al veicolo nel tempo; il terzo è riguarda i vantaggi che si potrebbero avere in futuro sui costi di polizza per effetto della riduzione dei rischi”.

Ma cosa significa Guida Autonoma? Sostanzialmente è  la possibilità di un’auto di sollevare il conducente da certi compiti grazie una serie di tecnologie, comunemente denominate Advanced Driver Assistance Systems (ADAS) che possono interagire tra loro. Ma attenzione: la Society of Automotive Engineers (SAE) ha classificato i dispositivi di assistenza alla guida in vari livelli, da 0 a 5.

Il Livello 0 è ovviamente il più basso, a cui corrispondono in sostanza le auto normali: non c’è nessuna autonomia ed è il guidatore a doversi occupare di tutto, senza nessun supporto elettronico. Le tecnologie di guida autonoma iniziano quindi con il livello 1. Più che di automatismo sarebbe più corretto parlare di “supporto al conducente”, nello specifico nella sterzata e in accelerazione o frenata, ma non contemporaneamente. Il livello 1 prevede sistemi che possono intervenire sul controllo longitudinale o laterale della vettura agendo su velocità e direzione, mediante interventi su freni, acceleratore e sterzo. Al conducente è richiesto di mantenere le mani sul volante e i piedi pronti sui pedali. Sistemi tipici di un livello 1 sono il Lane assist o centering, che agisce autonomamente sullo sterzo per tenere l’auto in centro alla corsia e il Cruise Control adattivo, che interviene sull’acceleratore e sul freno per mantenere il veicolo ad una determinata velocità, per non rischiare di tamponare il veicolo che precede.
Con il Livello 2, al sistema appena citato si aggiunge anche una tecnologia battezzata Traffic Jam Assist, Autosteer, Highway Assist, Driver Assist (a seconda del marchio della vettura). Un esempio si trova sulla Suzuki Swift Hybrid: questo veicolo ha un sistema per la frenata automatica d’emergenza con riconoscimento dei pedoni; un sistema che avvisa il conducente se sta uscendo fuori della corsia e che lo aiuta a mantenerla agendo autonomamente sullo sterzo; un altro, chiamato “Restasveglio”, che monitora eventuali colpi di sonno del conducente; un sistema che riconosce i segnali stradali presenti lungo il cammino e infine un sistema che monitora costantemente gli angoli ciechi del veicolo anche in retromarcia.

Il Livello 3 è quello in cui l’automobile è in grado di gestire la guida in condizioni ordinarie, gestendo accelerazione, frenata e direzione, mentre il guidatore interviene in situazioni problematiche in caso di richiesta del sistema o se lui stesso verifichi condizioni avverse. Attualmente, sul mercato, sono pochissimi i veicoli dotati di questo livello e lo si trova, ad esempio, nella nuova DS 3 Crossback e a bordo di veicoli top di gamma come la nuova Audi A8 e la Tesla Model S, Model X e Model 3.

Con il Livello 4 la guida è quasi totalmente autonoma e il sistema è in grado di gestire qualsiasi evenienza. I pedali non ci sono più e finalmente siamo passeggeri sulla nostra auto. Il livello 4 prevede che, nel caso in cui il guidatore non riprenda il controllo, il sistema intervenga portando la vettura in una posizione sicura. Al Livello 5 corrisponde infine la completa automazione. Non esistono attualmente sul mercato veicoli con questi due livelli di guida autonoma.

Fonte www.repubblica.it

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