ROMA – Si chiama e.sco e già il nome mette in luce tutta la vitalità italiana alla base del prodotto. È il primo monopattino di Askoll, azienda che opera dal 1978 nel vicentino, dall’acquariologia agli elettrodomestici bianchi, fino alla mobilità elettrica, per cui ha creato una sezione ad hoc, quotata in borsa dal luglio del 2018: Askoll Eva. Un monopattino è quello che serviva per continuare a guardare avanti dopo il successo degli scooter elettrici, già sparsi in 5 città italiane (oltre che europee). Ad oggi si possono guidare a Roma, Milano, Firenze, Torino, Genova (grazie ai servizi di sharing Mimoto e Cooltra e Bitmobility) ed è proprio da quei comuni che Askoll Eva inizierà a proporre il suo inedito monopattino a tre ruote. “La micromobilità funziona dove il servizio pubblico è efficiente: nei luoghi dove è possibile l’intermodalità c’è la garanzia che il monopattino diventi il mezzo ideale per raggiungere l’ultimo miglio”, commenta l’AD Gian Franco Nanni.
e.sco: nuova sfida per Askoll
Sta per partire così una nuova sfida per Askoll Eva: non che sia una novità introdurre i monopattini nei centri storici ma l’intento è quello di lanciare sul mercato un veicolo che abbia un ciclo di vita più lungo degli attuali mezzi in circolazione con lo sharing. Complice dell’azienda l’esperienza maturata negli anni sulle strade ma anche una filiera completamente italiana che significa per le aziende che comprano non trovarsi mai scoperti, dall’assistenza ai ricambi. Questo oltre a sicurezza e robustezza migliorate rispetto allo standard. Il vantaggio di chi viene dopo e ci tiene a fare meglio. “Siamo di nuovo pronti ad una nuova sfida. Che parte in Italia per poi arrivare in Europa. Lo facciamo con il meglio che si poteva fare. Chi non ha mai sentito parlare mai di Askoll ci rincuora: vuol dire che i nostri sistemi – in ognuno delle loro case – vanno bene da sempre”, conclude Nanni.
Alla guida
Come è alla guida e.sco? Le tre ruote da 10’’ (una anteriore e due posteriori) sono antiforatura e il monopattino si rivela agile e fluido grazie ai sistemi di ammortizzazione presenti sia sulla forcella che sul retrotreno: questo consente una guida più confortevole, stabile anche sui fondi stradali irregolari. La pedana basculante, inoltre, regala un buon handling: non male per i neofiti. Quando arriva il momento di frenare, la leva aziona sia il doppio freno a disco sul posteriore che la frenata rigenerativa all’anteriore, per il recupero di energia. Una ripartizione 40% sull’anteriore e 60% sul posteriore che porta al bloccaggio delle due ruote dietro. In tutto ciò, sia il faro anteriore che la luce posteriore sono sempre accesi, e dietro anche la frenata è segnalata. Rispetto all’andatura, tramite il display digitale, si possono gestire tre modalità di erogazione di potenza, più una quarta destinata alle zone pedonali che limita la velocità a 6 km/h e attiva il segnalatore acustico. La velocità massima, come normativa, è di 25 km/h. Autonomia? 60 km, più che sufficienti per “il cortissimo raggio”, ossia la classica tratta per cui i cittadini noleggiano al minuto in città: 2,5 km.
Il motore
Il motore elettrico brushless ad alta efficienza energetica è posizionato nella ruota anteriore ed è alimentato da una batteria agli ioni di litio con una capacità complessiva fino a 630 Wh. Il mezzo, inoltre, possiede un sistema deterrente al furto, dotato di tracker GPS e telemetria nel telaio. La batteria è chiusa da serratura apribile con chiave o APP, estraibile come per gli scooter Askoll, all’interno della pedana. Un modo con cui il brand aumenta la stabilità del mezzo che si rivela mediamente leggero (25 kg) ma al contempo resistente, in grado di tollerare fino a 110 kg. Una proposta pronta ad emergere nel mercato della sharing mobility fin da subito ed affermare il Made in Italy anche nel campo della micromobilità.
Fonte www.repubblica.it