ROMA – Lo scorso anno in Italia sono state vendute oltre due milioni di biciclette e la cifra è destinata a crescere notevolmente anche al di fuori dei nostri confini. Un mercato fiorente quindi quello delle bici, comprese le e-bike che grazie alla spinta elettrica permettono di pedalare a chiunque. Anche la pandemia ha contribuito a rivoluzionare gli spostamenti delle persone dando la preferenza alla mobilità individuale che continua a crescere. In un simile contesto non mancano certo le proposte originali come quella arrivata da un designer asiatico che ha progettato la Buck Psa-1, ovvero la prima bici elettrica “workstation” al mondo. Un’idea semplice e geniale visto che sono sempre di più le persone che utilizzano la bicicletta per gli spostamenti di lavoro ed ecco quindi che in un istante dalla canna superiore del telaio dell’e-bike si estrae un tavolino altrimenti perfettamente integrato tanto da sembrare parte del design.
Basta ruotare la sella di 90 gradi e tirare l’apposita maniglia per avere subito a disposizione un tavolino regolabile in altezza e delle dimensioni ottimali per appoggiarci sopra un computer portatile beneficiando anche, in caso di necessità, dell’alimentazione offerta dalla batteria della bici. La linea della citybike è gradevole e minimalista con un design essenziale e funzionale con i vari cablaggi che passano all’interno del telaio per un look più pulito.
La Buck Psa-1 è corredata da un comodo cestino posteriore che può contenere la borsa porta computer mentre per un comfort maggiore la forcella anteriore è ammortizzata e non mancano nemmeno le appendici “corna di bue” sul manubrio per una guida più rilassata. L’originale e-bike workstation è disponibile in tre colorazioni, un elegante bianco, un classico grigio argento e un raffinato oro, tutti con particolari neri a contrasto. Al momento non sono stati resi noti i dettagli tecnici né il prezzo al pubblico e nemmeno in quali mercati sarà disponibile ma sicuramente vedendo la Buck Psa-1 a qualcuno nel Vecchio Continente si sarà già accesa la famosa “lampadina”.
Fonte www.repubblica.it