ROMA – La scossa stavolta arriva dall’Inghilterra. I modelli di Jaguar e Land Rover, i marchi più tradizionali e blasonati del Regno Unito, saranno tutti elettrificati. Compresa la prossima Range. È questo l’obiettivo del gruppo automobilistico britannico controllato dall’indiana Tata. «La nostra visione del futuro si chiama Destination zero, ovvero innovazione costante per un futuro elettrico, autonomo e connesso», dice Daniele Maver, amministratore delegato della filiale italiana.
Cominciamo allora dall’elettrificazione. A che punto siete?
«Abbiamo fatto passi enormi. Entro fine marzo tutta la nostra gamma sarà ibrida mild, sia i modelli diesel che quelli a benzina ad eccezione della sportiva F-Type che arriverà in un secondo momento. I Suv, invece, avranno sempre una versione plug-in, quindi ricaricabili anche con la spina».
E per quanto riguarda l’elettrica pura?
«Il nostro gioiello tecnologico e stilistico è la Jaguar i-Pace. Progettata come vettura elettrica e quindi con la possibilità di avere grandi vantaggi di spazio interno e un grande bagagliaio».
E quando vedremo una Range Rover elettrica?
«Ci sono piani per altri modelli sia Jaguar che Land Rover. E naturalmente la futura nuova Range avrà la versione “full electric”. Finora abbiamo mantenuto, Covid permettendo, tutti i nostri tempi di elettrificazione e contiamo di fare altrettanto per il futuro».
Modelli sempre più elettrificati ma poche colonnine per la ricarica. Lo dicono in molti, è così?
«Le autorità pubbliche hanno messo vincoli ai motori a combustione, spingendoci verso l’ibrido e l’elettrico. Al tempo stesso, lo sviluppo delle infrastrutture per agevolare queste vetture è in ritardo. È una buona notizia, però, che la Società Autostrade installerà e colonnine di ricarica Fast nelle stazioni di servizio. Una notizia che ci fa ben sperare per il futuro».
Passiamo alle tecnologie. Su quali state lavorando?
«Soprattutto sui sistemi avanzati di guida su cui abbiamo realizzato sviluppi particolari come il cofano trasparente, realizzato grazie ad una speciale telecamera che permette di evitare pericolose buche nei percorsi off road. Ma stiamo lavorando anche a un prototipo a guida autonoma. Su questo fronte, però, ci vorrà ancora
molto tempo».
Che anno sarà, per voi, il 2021?
«Di grandi novità, di prodotto e tecnologiche. Su tutta la gamma arriverà il nuovo sistema multimediale Pivi Pro, moderno e intuitivo. Dovrebbe risolvere il gap tecnologico con gli smartphone, con capacità di aggiornamento in remoto, autoapprendimento e correzione automatica dell’itinerario in base al traffico».
E riguardo al prodotto?
«In arrivo c’è un importante restyling esterno e interno proprio dell’elettrica Jaguar F-Pace. Aspetto più aggressivo e all’interno una plancia di livello superiore con un grande schermo per la gestione di tutte le funzioni. Poi il lancio a fine gennaio della Defender 90, il modello più corto: tre porte, cinque posti con il tetto apribile in tela, richiamo al passato che dà un certo tono al modello. Infine, la versione ibrida plug-in da 400 Cv della Velar».
Dopo il crollo di vendite del 2020 cosa prevedete per quest’anno in Italia?
«Nel 2013 con il mercato a un milione e 300 mila ho previsto che sarebbe tornato a due milioni. E così è accaduto. Quest’anno a giugno pensavo si chiudesse a 1,4 e così ha chiuso così. Ho avuto la fortuna di azzeccare queste previsione. Per il 2021 le incertezze però sono tante. Soprattutto il Covid e le sue varianti, per noi quella inglese. Ma c’è anche il vaccino quindi sono ottimista. Insomma, anche con queste difficoltà il mercato italiano può crescere fino a un milione e 800 mila vetture. Con la spinta degli incentivi, naturalmente ma ci vorrebbero anche idee chiare, Penso, per esempio ai blocchi della circolazione: basterebbe lasciar circolare solo le auto di ultima generazione, nessuna esclusa, per dare un bel segnale al mercato e allo sviluppo tecnologico».
Fonte www.repubblica.it