BERLINO – La Polonia continua, con vantaggi per la sua economia e specie per le sue aziende di punta, nella svolta verde dei trasporti. Dopo aver annunciato che produrrà presto auto elettriche tutte made in Poland, il governo di Varsavia ha comunicato che entro il 2030 in tutte le numerose città del primo paese orientale membro di Unione europea e Nato (e sesta potenza economica europea) tutti gli autobus saranno elettrici, quindi a emissioni zero. E in quelle città saranno ritirati dalla circolazione tutti i bus a motori a combustione. Ciò mentre per contrasto l´Italia, pur avendo potenzialità tecnologiche e produttive, è tra gli ultimi paesi europei in classifica per numero di bus elettrici: quelli in circolazione sono appena il 5,4 per cento del totale, come ha denunciato oggi la Lega Ambiente.
In Europa la situazione, rispetto a quella italiana, è piú arretrata solo in Grecia, Svizzera, Irlanda e Austria. Per contrasto Germania e paesi nordici puntano tutto sugli autobus a emissioni zero. La Repubblica federale, dove, sia detto per inciso, i mezzi pubblici urbani piú importanti non sono gli autobus bensí le reti di metropolitanee sotterranee (U-Bahn) o sopraelevate (S-Bahn) e i tram, l´80 per cento degli investimenti decisi per l´acquisto di nuovi bus è destinato appunto a bus elettrici. E uno dei maggiori e piú avanzati esportatori di bus elettrici è una grande azienda di punta polacca, la Solaris, i cui bus elettrici si vedono sempre piú numerosi in circolazione a Berlino, con la tipica livrea gialla e bianca dell´azienda trasporti locale BVG, e in altre città sia tedesche sia di altri paesi europei. Resta molto da fare dunque in Italia, tanto piú tenendo conto che quattro città, cioè Torino Milano Bergamo e Cagliari, si sono a loro volta impegnate a elettrificare le loro intere flotte di bus entro il 2030.
A guidare la classifica europea della percentuale di bus pubblici elettrici sul totale dei bus delle aziende di trasporto urbano pubbliche è la Danimarca, col 78 per cento del totale. Seguita dal piccolo ma prospero e moderno Lussemburgo col 67 per cento e dall´Olanda con il 66 per cento. Un grande sforzo per la conversione totale della flotta di autobus a flotta di bus elettrici lo stanno facendo anche la Svezia, dove gli „e-buses” sono il 26 per cento del totale, la Norvegia con il 24 per cento (e dove come è noto le auto elettriche in circolazione, sia private sia taxi o auto di Stato) sono il 54 per cento, quindi oltre la metà, e la Finlandia. Va aggiunto che Stoccolma e Oslo si appoggiano da tempo per il trasporto pubblico a ottime, estese e veloci reti di metro (Tunnelbana), a Helsinki i tram sono il trasporto pubblico piú importante. Nelle capitali svedese e norvegese i grandi e modernissimi aeroporti internazionali sono collegati alla città da treni superveloci (Arlanda Express nella capitale svedese, Flytoget in quella norvegese) propulsi da elettricità ricavata da fonti pulite, e nel caso della capitale finlandese arriva all´aeroporto la veloce metropolitana. Inoltre i tassisti di Oslo e Stoccolma possono svolgere servizio da e per gli aeroporti solo se impiegano vetture elettriche o ibride.
Fonte www.repubblica.it