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Lamborghini, il marchio più giovane del mondo

ROMA – Una volta chiedemmo a Stefano Domenicali se non fosse infastidito dai tanti rapper, giovani super tatuati e pieni di catene d’oro che postavano foto sui social con le “sue” Lambo. Il presidente sorrise ed esclamò di scatto, “Fossi matto! Quelli sono clienti preziosissimi per noi: abbassano incredibilmente l’età media di chi compra le nostre auto e ci regalano una freschezza che altre marche si sognano”. Semplice e geniale. Insomma quella che può sembrare a prima vista una semplice “moda”, in realtà per la casa di Sant’Agata è una precisa strategia per piacere ai giovani. Una cosa che tutti a parole vogliono fare ma che pochi poi hanno il coraggio di realizzare. Ed è questa la straordinaria eredità che Domenicali lascia ai suoi eredi della Lamborghini: una marca giovanissima, per giovani.

Ecco quindi spiegato il dominio assoluto su Instagram della Lambo in rapporto alle altre marche, ecco spiegato il recente debutto su Tik Tok (prima casa di lusso al mondo a farlo) ed ecco anche la motivazione profonda del lancio della Huracán EVO Fluo Capsule. Si avete letto bene: “fluo”. Perché ora chiunque voglia sentirsi un po’ giovane può scegliere la Lambo V10 con un’incredibile collezione di colori brillanti e un po’ folli, in vernice opaca e opzioni complementari per finiture e colori interni in tinta…

Sembra la cosa più strana (e pazza) del mondo, ma non è ovviamente così: “Ci siamo ispirati – spiegano al centro stile Lamborghini – alla tradizione delle vivide cromie che da sempre contraddistinguono le forme e le linee inimitabili dei nostri modelli, la Huracán EVO Fluo adotta uno straordinario schema bicolore per gli esterni che sottolinea il carattere dinamico della vettura e la sua personalità su strada. Cinque configurazioni per esterni e interni in Verde Shock, Arancio Livrea, Celeste Fedra, Arancio Dac e Giallo Clarus si combinano con tetto, paraurti anteriore e minigonne laterali in nero opaco. I nuovi colori fluo sono ripresi in alcuni dei dettagli dei componenti in nero opaco, come il tratto colorato che attraversa gli specchi retrovisori neri e le linee che percorrono verticalmente lo splitter posteriore, conferendo alla vettura un tocco sportivo senza rinunciare allo stile”.

E dentro è un trionfo di contrasti cromatici con – addirittura – lo scudo Lamborghini ricamato sul poggiatesta rifinito con uno dei cinque nuovi colori fluorescenti. Ci si può scandalizzare per una cosa del genere? Forse si, come ci si scandalizzò nel 1965 quando al Salone dell’Auto di Torino Lamborghini presentò un telaio nudo ma completo di motore e sospensioni. Era la Miura…

Fonte www.repubblica.it

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