I prossimi anni saranno cruciali per il futuro dell’automobile. Le scelte a favore della green economy e la decisa accelerazione verso fonti energetiche rinnovabili stanno portando ad una trasformazione epocale anche della mobilità, che sarà sempre più smart, condivisa (cioè basata su sistemi che consentano l’accesso, ad esempio, all’uso collettivo di mezzi di trasporto) e realizzata in un’ottica di sistema.
A questo si aggiunge una crescente sensibilità dei cittadini verso modelli sociali ed economici sempre più sostenibili. Elementi questi, connessi con i cambiamenti climatici, i gas ad effetto serra, il traffico, l’inquinamento urbano, ambientale ed acustico. Tutti temi fondamentali che debbono essere quanto prima affrontati e risolti per comporre tutti i tasselli di quel “patto climatico” che rimane l’elemento fondamentale in grado di garantire al pianeta un futuro green.
Da non dimenticare che un quarto delle somme del PNNR sarà destinato a ripensare la mobilità del futuro: dalle grandi infrastrutture, ai mezzi autonomi e superveloci; dalla rete di trasporto locale moderna e funzionale, ai modelli cittadini da ridefinire in base ai paradigmi della nuova mobilità.
Anche il sistema dell’automotive sarà interessato da profonde trasformazioni. Secondo uno studio recente di Goldman Sachs Global Investment Research l’auto del 2025 sarà caratterizzata da quattro “+”: più verde, più conveniente, più sicura e più affidabile. Nel 2030 poi le vetture saranno sempre più connesse e tecnologicamente avanzate ed un quarto di quelle in circolazione avrà un propulsore elettrico. Poi, in un periodo più lungo, si “incontreranno” veicoli completamente nuovi in grado di fare praticamente tutto….a parte volare.
Mobilità del futuro
Sicuramente un’auto connessa è più sicura ed affidabile ed offre al conducente molti vantaggi quali ad esempio la possibilità di accedere anche tramite smartphone ad informazioni rilevanti sullo stato del veicolo. Ma allora come saranno le auto e la mobilità in un futuro oramai prossimo? Ne parliamo con Gaetano Cesarano, presidente Uiga, l’Unione Italiana Giornalisti dell’Automotive.
<<Soluzioni sicure, ecologiche e sostenibili rappresentano il futuro della mobilità. In questo decennio anche il sistema automotive sarà interessato da profonde trasformazioni – dice in apertura Cesarano – e nel giro di pochi anni le attuali auto con motore termico lasceranno il posto a veicoli più ecologici, ibridi ed elettrici. Questo è un importante passo verso quell’Europa “climaticamente neutra”, che è un obiettivo da raggiungere entro il 2050>>.
Cesarano dall’11 giugno 2020 guida la Uiga, il sodalizio che raggruppa i giornalisti specializzati in automotive, mobilità e trasporti. L’associazione cura anche momenti formativi per gli operatori della comunicazione, specificamente incentrati sul tema dei motori. Lo affianca un direttivo composto da due vicepresidenti Paolo Artemi e Fabrizio Pugliese, un tesoriere Antonio Colomba, un segretario ed un vice segretario rispettivamente Marco Perugini e Andrea Cauli.
<<Il momento particolarmente difficile anche nel settore automotive – continua il presidente Cesarano – rende ancora più strategica la comunicazione. Infatti appassionati ed automobilisti selezionano con sempre più attenzione le “fonti” di informazione, in cerca soprattutto di autorevolezza e concretezza. Tutto ciò rappresenta una sfida che noi di Uiga siamo pronti a raccogliere, mettendo da un lato a sistema la nostra rete associativa verso nuovi obiettivi e dall’altro consolidando e rafforzando ulteriormente i rapporti e le relazioni istituzionali con tutti i soggetti dell’automotive. Questo è sempre stato un elemento identitario di Uiga che vogliamo qualificare maggiormente. In tale contesto – sono sempre parole di Cesarano – grande importanza riveste la formazione e ci stiamo attivando per organizzare iniziative formative specifiche, in grado di essere supporto effettivo per i soci, quotidianamente impegnati a scrivere ed informare su nuove tecnologie, trasporti, auto e motori del futuro>>.
Premio Auto Europa è giunto alla 35esima edizione
Uno dei fiori all’occhiello di Uiga è il Premio Auto Europa, giunto alla 35esima edizione, che incorona annualmente la migliore auto prodotta e commercializzata in Europa individuata sulla base di quattro requisiti: innovazione, design, qualità ed economia di esercizio. Il riconoscimento per il 2022 è andato alla Nuova Fiat 500, la city car full electric, che guida il cambiamento verso una mobilità sostenibile e sempre più accessibile.
Trasporti più sostenibili per tutti
La Commissione Europea nell’avviare la transizione ecologica si è proposta obiettivi molto ambiziosi per ridurre le emissioni di CO2 di automobili e furgoni nuovi: riduzione del 55% e del 50% delle emissioni rispettivamente per automobili e furgoni entro il 2030 ed entro il 2035, zero emissioni prodotte dalle automobili nuove.
«Cambiamenti di questo tipo – evidenzia Cesarano – non sono mai facili e sono quasi sempre accompagnati da significative difficoltà, per i consumatori e per i costruttori di automobili. Infatti i primi, molto spesso faticano a decidere quale auto scegliere e con quale alimentazione. I secondi si trovano nella condizione di rivedere profondamente i loro piani industriali e di prevedere massicci investimenti anche per installare, su tutti i veicoli di nuova omologazione, i sistemi di assistenza alla guida, obbligatori dal prossimo 6 luglio. Vedo con favore – sono sempre parole di Cesarano – la decisione di rendere obbligatori tali dispositivi di ausilio attivo alla guida e di protezione attiva, in quanto sono funzionali alla sicurezza di conducente e passeggeri ed anche di pedoni e ciclisti, categorie queste ultime che il Regolamento UE classifica come utenti “vulnerabili”. È però di tutta evidenza che nell’immediato i costruttori di auto continueranno a produrre veicoli con motori endotermici (benzina e diesel) che saranno però a basso impatto ambientale>>.
Dal 2030 solo elettriche ed ibride plug in
Recentemente il Governo ha anche stanziato risorse pluriennali, fino al 2030, per favorire la transizione verde, la ricerca, la riconversione e riqualificazione dell’industria del settore automotive e sono stati previsti incentivi all’acquisto di veicoli non inquinanti.
<<Certamente l’auto del futuro avrà il motore 100% elettrico – prosegue il presidente Uiga – Ovviamente per centrare tale obiettivo sono necessari tanti passaggi intermedi, soprattutto a livello infrastrutturale. Oggi infatti uno dei limiti più evidenti all’utilizzo delle auto elettriche è rappresentato dalla mancanza di una rete infrastrutturale adeguata ed almeno un milione di stazioni di ricarica, elementi essenziali per supportare adeguatamente i 13 milioni di veicoli, a zero e basse emissioni, che circoleranno sulle strade europee nei prossimi anni>>.
<<In questo periodo di transizione ecologica – conclude Cesarano – occorre mettere in campo tutte le soluzioni funzionali alla decarbonizzazione dei trasporti. I motori a combustione saranno via via sostituiti dai propulsori ibridi e poi dai motori 100% elettrici installati su vetture sempre più connesse e sicure. Questa è una strada da percorrere, senza tentennamenti, per garantire la sostenibilità del sistema. Una cosa a mio parere è certa: il mondo dell’auto nei prossimi 10 anni cambierà molto più di quanto è cambiato negli ultimi cinquanta. Il cambiamento è appena cominciato, ma sarà inarrestabile>>.