L’auto dovrà fare la sua parte (importante) nella transizione ecologica ma, a differenza del resto d’Europa, l’Italia non avrà nessun aiuto esterno. E’ quanto denunciano “incredule”, le associazioni che rappresentano nel nostro Paese l’intero mondo della mobilità sostenibile e le filiere industriali e commerciali automotive di fronte “alla totale assenza, nella Legge di Bilancio, di misure per affrontare la transizione ecologica ed energetica della mobilità”.
L’espansione delle auto elettriche è a rischio: ecco perchè
16 Novembre 2021
Anfia, Aniasa, Assofond, Federauto, Motus-E, Ucimu e Unrae in una nota comune chiedono al premier Draghi e ai ministri Cingolani, Giorgetti e Franco “di porre rimedio tempestivamente alla totale assenza di politiche per l’automotive in un momento estremamente delicato per il settore, mantenendo fede agli impegni annunciati”. “Nonostante l’attiva partecipazione ai lavori del Tavolo Automotive abbia prodotto diverse proposte di intervento, sia di politica industriale per la riconversione della filiera automotive, di pianificazione pluriennale di sostegno all’acquisto di veicoli a zero e bassissime emissioni per cittadini e imprese – spiegano in un comunicato congiunto – le Istituzioni, in occasione della programmazione economica del Paese, sembrano non intenzionate ad intervenire. La mancata previsione di un intervento strutturale nella Legge di Bilancio si somma all’assenza di misure specifiche nel Pnrr nella componente “transizione energetica e della mobilità sostenibile. In questo modo l’Italia diventa l’unico Paese europeo, con un’importante vocazione manifatturiera automotive, che non sostiene ed instrada il consumatore verso l’acquisto di auto e veicoli commerciali a zero e bassissime emissioni, né interviene con specifiche misure di salvaguardia dei livelli occupazionali”.
Fonte www.repubblica.it