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Lexus alla ricerca della verniciatura perfetta

ROMA – Il colore, insieme alla silhouette, è la prima cosa che colpisce nell’osservare un automobile. Un primo impatto fondamentale quindi che richiede ricerche approfondite per riuscire a colpire nel segno fin dal primo sguardo. Per la Lexus, ad esempio, l’obiettivo è quello di produrre una qualità della vernice che sia unica, realizzando colori con profondità e lucentezza che non solo catturano lo sguardo, ma siano anche duraturi nel tempo. La verniciatura Lunar Silver sulla nuova berlina ammiraglia LS ha portato la tecnologia a nuovi livelli, raggiunti attraverso anni di ricerca dedicata, sviluppo e innovazioni avanzate. Tanto per fare un esempio pratico, la ricerca di una resa metallica ideale ha dato i suoi primi importanti frutti nel 2003 con l’introduzione della tonalità Cosmo Silver, inizialmente proposta sull’ammiraglia LS. E’ stata un’evoluzione significativa con il passaggio da una semplice finitura metallica a qualcosa in grado di offrire una luminosità decisamente maggiore e l’aspetto fluido dell’alluminio puro. Un risultato raggiunto con il controllo preciso della dimensione delle lamine di alluminio usate nella vernice per creare un look ultra-metallico, dando un effetto più simile a quello di un foglio di alluminio o al cromo. Una simile resa è stata possibile attraverso l’accurata selezione di materiali “radianti”, applicando una tecnologia di controllo dell’orientamento per una disposizione uniforme delle lamine di alluminio e utilizzando una tecnica di composizione della vernice multistrato. Il tutto con l’aggiunta di un controllo scrupoloso per raggiungere una qualità perfetta, e il risultato è stato una finitura metallica inedita. Lo step successivo messo a punto dagli specialisti del luxury brand della casa giapponese è stato lo sviluppo della tecnologia di verniciatura sonica. Partendo dal presupposto delle limitazioni derivanti dall’utilizzo di un singolo strato di vernice di base, Lexus ha sviluppato la sua tecnica di realizzazione multistrato in modo che ogni livello avesse un ruolo diverso nella qualità e nell’aspetto della verniciatura finale.

Così sono nate le livree Sonic Titanium e Sonic Silver, le prime vernici metallizzate della Lexus a essere ottenute mediante il processo sonico, e inizialmente furono introdotte nel Regno Unito per i modelli IS e GS berlina dal 2012. Questa tecnica è stata creata dagli ingegneri nel marchio nipponico attraverso un programma di sviluppo durato cinque anni che ha consentito di ottenere uno strato di vernice dallo spessore di soli 12 micron, portando le lamine di alluminio che compongono la vernice a un allineamento ancora più stretto e uniforme. La tecnica, trasferita all’interno della finitura multistrato, ha donato nuova brillantezza e sfumature alla carrozzeria delle vetture, qualità esaltate poi dalla precisione del processo di verniciatura robotizzato e dalla lucidatura manuale supervisionata celebri artigiani specializzati takumi. Da segnalare poi che il processo di verniciatura sonica, pur richiedendo uno sforzo maggiore, una volta applicato ha bisogno di meno passaggi nei ventilatori per la fase di asciugatura, rivelandosi quindi più efficiente dal punto di vista ambientale. Nel 2018, con lancio della quinta generazione della LS, arriva una nuova evoluzione nella tecnologia della verniciatura sonica con il debutto del Manganese Lustre, una finitura progettata per trasmettere la sensazione densa e solida di una massa metallica. L’obiettivo è stato raggiunto utilizzando un sottile strato di vernice metallica per creare un accento metallico nei punti salienti della carrozzeria, in combinazione con uno strato grigio scuro che ha enfatizzato la forma affusolata del design. Nel dettaglio, il processo sonico è stato sviluppato in modo che uno strato di 12 micron contenente particelle di mica si contragga a uno spessore di soli quattro micron nel processo di asciugatura, aumentando il livello di riflettività. Arriviamo al Lunar Silver, introdotto nel 2020 sulla nuova LS, per la cui realizzazione l’ambizione di Lexus era quella di raggiungere “la consistenza metallica definitiva”.

“Per ottenere questo risultato, siamo stati molto esigenti nel selezionare il tipo di alluminio che usiamo e come orientarlo uniformemente nel rivestimento – spiegano i tecnici – In particolare, l’alluminio è depositato sotto forma di vapore di film sottile ed è allineato uniformemente in uno strato ultrasottile. Questo produce un forte riflesso metallico con una lucentezza e una levigatezza simili a quelle di uno specchio, con contrasti d’ombra forti e profondi”. In quest’ultima evoluzione della tecnica sonica, il film di vernice si è contratto fino a raggiungere uno spessore senza precedenti di appena uno o due micron. Un film così sottile e privo di irregolarità ha richiesto una grande abilità e una superficie sottostante perfettamente liscia, performance raggiunte grazie alla stretta collaborazione tra gli ingegneri della verniciatura e il team di produzione della casa del sollevante. La Lexus ha allestito un laboratorio interno dedicato dove un team di circa trenta membri sperimenta tecnologie di verniciatura avanzate di alto livello cercando le soluzioni ottimali anche in base ai Paesi e i diversi mercati. Per raggiungere risultati di assoluta eccellenza Lexus ritiene necessaria una stretta collaborazione con partner specializzati su tutti gli aspetti dello sviluppo, del design e della produzione delle vernici, e ha lavorato con Kansai Paint e Nippon Paint da quando il brand è stato fondato. Infine, l’ultimo esempio della ricerca per ottenere una finitura ancora più esclusiva, arriva dai centri tecnici Lexus di Stati Uniti e Giappone in collaborazione con il produttore di rivestimenti ottici a film sottile e pigmenti Viaivi Solutions che hanno lavorato insieme per produrre lo Structural Blue. L’accurata ricerca ha prodotto un risultato straordinario: un pigmento multistrato capace di replicare il blu iridescente della farfalla Morpho, un effetto creato dall’interferenza della luce sulla struttura reticolare delle ali della farfalla. “Mentre le vernici convenzionali riflettono meno del 50 per cento della luce in entrata come colore blu visibile – sottolineano gli ingegneri – il livello con Structural Blue era quasi del 100 per cento. Non sorprende che abbia richiesto un processo di applicazione altamente specializzato, non più di due auto potevano essere verniciate in un giorno lavorativo. Il colore era riservato a una versione speciale della LC Coupé, la LC Structural Blue Edition”. Insomma, se lo sguardo viene attratto in modo più significativo da una particolare livrea, vuol dire che dietro il colore c’è sicuramente qualcosa di più di una semplice verniciatura. (m.r.)

Fonte www.repubblica.it

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