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“L’idrogeno sarà per tutti”, L’idea green di Hyundai

ROMA – Idrogeno per tutti? Perché no. Hyundai lancia la sua visione green del futuro, a cui sta incessantemente lavorando dal debutto di Nexo, primo modello in campo dei coreani. Nei prossimi anni, secondo il brand, protagoniste saranno sia le auto elettriche che a idrogeno, in modo complementare. Sorpresa: da produttore di vetture, Hyundai diventerà fornitore di servizi per la smart mobility. Se nel 2016 dai loro laboratori nasceva Ioniq – primo veicolo disponibile con tre diverse motorizzazioni elettrificate -, ora sotto quel nome è sorto un marchio pronto a giocare un ruolo chiave da qui ai prossimi cinque anni. In programma c’è un investimento di 40 miliardi di euro nella mobilità del futuro, e 6,7 miliardi di euro entro il 2030 nella tecnologia a idrogeno. Novità, dunque, che apriranno la strada alla democratizzazione delle fuel cell e non solo. Si parte con l’annuncio ufficiale, non a un motor show, ma all’IFA di Berlino, l’Esposizione di Tecnologia più importante d’Europa. 
 
“Vogliamo essere leader nella tecnologia fuel cell, per questo stiamo accelerando il nostro sviluppo per supportare la nascita di una società a idrogeno. Il nostro piano è quello di arrivare entro il 2030 a produrre annualmente 700.000 sistemi fuel cell”, dichiara Michael Cole, presidente e Ceo di Hyundai Europe. 
 

Ambiziosi, quindi. Ma non sono pochi ancora i problemi da risolvere: ai piani alti parlano di rete distributiva del carburante, economie di scala, costi per l’utente. “In ogni paese dipende da come il Governo decide di implementare le cose – commenta Sae Hoon Kim, Vice President & Head of Fuel Cell Division in Hyundai -, più si dà spazio agli attori e più l’idrogeno funziona. L’Italia con il suo incredibile ambiente potrebbe essere tra i primi a dare spazio a questa tecnologia green e sostenibile, e avere sia immagine, sia ritorno”.  
 
Un percorso impegnativo, che ad ogni modo va avanti anche nonostante la pandemia. Nello specifico, Hyundai sta lavorando sulla seconda generazione di motori a celle a combustibile, con un piano di sviluppo della rete che partirà a ottobre dalla Svizzera. Grazie a un accordo con Alpiq, prenderà piede una rete infrastrutturale per la distribuzione e lo stoccaggio di idrogeno. Hyundai fornirà 50 camion dedicati alle società locali di logistica. “Entro il 2025 vogliamo che per le strade della Svizzera circolino almeno 1.600 mezzi pesanti a celle a combustibile”, annuncia il Presidente Hyundai Europe. Un progetto, quello della rete di completamente sostenibile ed efficiente, che potrebbe estendersi presto anche ai paesi dell’Unione Europea, Italia compresa: “Un corridoio ad idrogeno che partirebbe dalla Sicilia per arrivare fino in Norvegia”, incalza Mark Freymüller, amministratore delegato di Hyundai Hydrogen Mobility AG.  
 
Una concezione non troppo visionaria, considerando che a livello di distribuzione, la Corea pochi anni fa non aveva stazioni di idrogeno, ma in breve è stata incrementata con un ottimo riscontro sulla comunità degli automobilisti. Inoltre, superate questioni di fonti e politica, si abbatterebbero conseguentemente i costi delle vetture, più ecologiche di molte altre. Rispetto al 2003, in cui è iniziato il lavoro sui propulsori ad idrogeno della Hyundai, i tecnici già sono riusciti a tagliare i costi del 120%.  
 
“Non è impossibile, se tutte le organizzazioni e gli enti lavorano nella stessa direzione”, sottolinea SaeHoon Kim, responsabile del centro di celle a combustibile Hyundai. La chiave di volta è che tutte le organizzazioni sviluppino un ruolo attivo per le soluzioni di una mobilità green. Dalle start-up, tramite l’innovazione di nuove idee; alle OEM, con il progressivo aumento della produzione e l’abbassamento dei costi; fino agli urbanisti e ai fornitori di infrastrutture, così da soddisfare le esigenze delle persone. 
 Fonte www.repubblica.it

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